elenamaria
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E’ domenica, ci svegliamo con la chiara idea di cosa fare oggi: goderci con tutta calma l’ultima giornata sulla Costa d’Alabastro.
La colazione viene affrontata con lo spirito giusto: assaporare lentamente (quasi) tutte le prelibatezze preparate anche oggi per noi da Nathalie nel grande soggiorno
soggiorno by luciana lu, su Flickr
La tavola è un trionfo di azzurro e profumini deliziosi, il signore canadese si dimostra un vero buongustaio, assaggia tutto e commenta per noi che resistiamo a qualcuno dei piatti.
petit dejuner! by luciana lu, su Flickr
Dobbiamo infine lasciare questa bella casa che ci ha regalato momenti speciali
au revoir by luciana lu, su Flickr
amour by luciana lu, su Flickr
alba da Nathalie by luciana lu, su Flickr
ciao! by luciana lu, su Flickr
Salutiamo con calore i padroni di casa carichi di specialità che hanno reperito per noi nelle fattorie e botteghe dei dintorni: sidro, marmellate, formaggi.
Oggi il cielo è bellicoso, minaccia pioggia.
Il tempo in Normandia è caratterizzato dal vento e da una quasi quotidiana pioggerellina (siamo stati fortunatissimi, solo tre mattine di pioggia in nove giorni!)
I normanni sono i primi ad ironizzare sull’argomento “pluie” e molti sono i souvenir in proposito
magnete by luciana lu, su Flickr
Decidiamo di seguire una piccola freccia bianca che indica “ Cimetière Marin”; la strada si inoltra attraverso un bosco fino alla chiesetta di Saint-Valéry con piccolo cimitero vista mare annesso.
Cimetiere Marin, Varengeville-sur-Mer. by luciana lu, su Flickr
E’ un luogo che ispira una sensazione di grande serenità; in questo cimitero riposano personalità illustri e sconosciute, parigini e varengevillais (come vengono chiamati gli abitanti di Varengeville-sur-Mer), tutti accomunati da un assoluto senso di compostezza e decoro: nessuna tomba monumentale o pretenziosa, semplici lapidi in pietra, più o meno consunte dal tempo.
Cimetiere Marin, Varengeville-sur-Mer by luciana lu, su Flickr
Siamo sul pendio di una falesia, a 80 metri sopra il livello del mare, la sensazione è di fusione totale tra terra e mare.
Lo sguardo viene catturato dal magnifico panorama
falesie, Cimetiere Marin by luciana lu, su Flickr
Entriamo nella chiesetta, c’è un interruttore che permette di illuminare l’interno
l'Église Saint-Valéry del Cimetiere Marin by luciana lu, su Flickr
Una magnifica vetrata azzurra illumina una navata laterale, leggiamo che la chiesa è costruita con ciottoli marini.
Église Saint-Valéry by luciana lu, su Flickr
Per noi è questa la sintesi di un viaggio ben riuscito, visitare luoghi lontani dal caos, immergersi in piccole realtà affascinanti, passeggiare senza fretta spinti dal desiderio di assaporare i luoghi che stiamo percorrendo; non esiste il “correre”, guardare e guardare senza in realtà “vedere nulla” e sempre in quest’ottica preferisco immagazzinare ricordi nel cuore più che scattare foto su foto in stile giapponese.
Cos’è un viaggio? Per me è’ aprire la porta al nuovo, in tutte le forme e sfumature, predisporsi al cambiamento, osservare, che è diverso da “vedere” e perfino da “guardare”.
Per me un viaggio è fatto di tappe lunghe e di tempi lenti, di rapporti umani.
Qualcuno una volta mi ha detto che viaggiatori si è, non si diventa, che il viaggio è un modo di essere…..mi si confà l’aggettivo “viaggiatrice”?
Andiamo via con una piacevole sensazione di benessere e serenità.
Sulla via che ci condurrà a Etretat incontriamo uno dei tanti monumenti dedicati al ricordo della Seconda Guerra Mondiale
monumento 2° guerra mondiale a Veules-les-Roses by luciana lu, su Flickr
Attraversiamo la cittadina di Saint Valery en Caux, a causa del forte vento misto a pioggia riusciamo a percorrere solo pochi passi
Saint Valery en Caux by luciana lu, su Flickr
E intanto comincia a piovere, dapprima piano per diventare una pioggia torrenziale alle porte di Etretat: fatichiamo moltissimo per trovare un parcheggio, è domenica, è ora di pranzo e mezzo mondo sembra essersi dato appuntamento in questa cittadina.
Con pazienza cerchiamo e alla fine ne troviamo uno a mezzo metro dal lungomare (in viaggio la fortuna è una nostra fedele compagna): apriamo gli ombrelli, nonostante la pioggia ritroviamo il fascino di questo luogo già visitato in precedenza.
Di colpo smette di piovere, si mettono via gli ombrelli e si tirano fuori le macchine fotografiche.
Signore e signori, ecco a voi le famosissime falesie di Etretat!
dopo la pioggia by luciana lu, su Flickr
Falaise d'Amont di Etretat by luciana lu, su Flickr
La Falaise d'Aval con il suo arco :Guy de Maupassant la descrisse come "un elefante che immerge la proboscide nell'acqua"
La Falaise d'Aval by luciana lu, su Flickr
Durante la fase di bassa marea, come adesso, è possibile camminarci attraverso.
La Falaise d'Aval, bassa marea by luciana lu, su Flickr
bassa marea by luciana lu, su Flickr
a passeggio sulla bassa marea by luciana lu, su Flickr
Di questo piccolo villaggio di pescatori si innamorarono scrittori illustri, Guy de Maupassant, André Gide, Maurice Leblanc, il “papà” de celebre ladro gentiluomo Arsenio Lupin, Georges Simenon, Eugène Boudin. Ma anche Courbet, Delacroix, Matisse, Bizet, Monet che hanno contribuito alla fama immortale di questo luogo.
Falaise d'Amont by luciana lu, su Flickr
C’è troppa gente per i nostri gusti, turisti chiassosi e vocianti, bambini che urlano o piangono, mamme che li sgridano a gola spiegata…che caos!
A tutto questo contribuiscono le grida dei gabbiani, che qui, purtroppo lo ricordavo bene, sono tantissimi e si avvicinano pericolosamente alle persone che danno loro da mangiare nonostante i numerosi cartelli che vietano di farlo.
Una curiosità: secondo voi qual è la prima lingua usata per esprimere i divieti? Bravi, avete indovinato…l’italiano!
E mentre commentiamo che non è proprio lusinghiero per noi, un papà incita i due bambini a lanciare pezzi di pane a un gruppo di gabbiani che plana in picchiata vicino a noi spaventandomi a morte….. secondo voi di che nazionalità sono?!
Cerco di stare bene attenta, ma confesso che la tensione è grande nel vederli sbucare da tutte le parti (mi sono arresa e li ho fotografati, ma rigorosamente da lontano)
gabbiani al bagno by luciana lu, su Flickr
la plage d'Etretat by luciana lu, su Flickr
gabbiani dappertutto by luciana lu, su Flickr
Mi colpisce un vecchio Circolo Nautico che ha conosciuto tempi migliori
circolo nautico di Etretat by luciana lu, su Flickr
foto d'epoca by luciana lu, su Flickr
Tento qualche ritratto
prove di ritratto by luciana lu, su Flickr
bimba in rosa by luciana lu, su Flickr
bimbe in blu by luciana lu, su Flickr
Anche qui, come in altre località di mare, notiamo la presenza di una biblioteca da spiaggia: libri gratuiti a disposizione dei villeggianti……fantastico!
lire a la plage (biblioteca sul lungomare) by luciana lu, su Flickr
Facciamo un giro nelle strade del centro, ma la folla non è la nostra dimensione ideale, resistiamo poco
in centro by luciana lu, su Flickr
Etretat, centro by luciana lu, su Flickr
Etretat by luciana lu, su Flickr
Intanto sta uscendo il sole, saliamo alla chiesa in cima alla Falaise d’Amont?
Falaise d'Amont di Etretat by luciana lu, su Flickr
Continua…..
La colazione viene affrontata con lo spirito giusto: assaporare lentamente (quasi) tutte le prelibatezze preparate anche oggi per noi da Nathalie nel grande soggiorno
soggiorno by luciana lu, su Flickr
La tavola è un trionfo di azzurro e profumini deliziosi, il signore canadese si dimostra un vero buongustaio, assaggia tutto e commenta per noi che resistiamo a qualcuno dei piatti.
petit dejuner! by luciana lu, su Flickr
Dobbiamo infine lasciare questa bella casa che ci ha regalato momenti speciali
au revoir by luciana lu, su Flickr
amour by luciana lu, su Flickr
alba da Nathalie by luciana lu, su Flickr
ciao! by luciana lu, su Flickr
Salutiamo con calore i padroni di casa carichi di specialità che hanno reperito per noi nelle fattorie e botteghe dei dintorni: sidro, marmellate, formaggi.
Oggi il cielo è bellicoso, minaccia pioggia.
Il tempo in Normandia è caratterizzato dal vento e da una quasi quotidiana pioggerellina (siamo stati fortunatissimi, solo tre mattine di pioggia in nove giorni!)
I normanni sono i primi ad ironizzare sull’argomento “pluie” e molti sono i souvenir in proposito
magnete by luciana lu, su Flickr
Decidiamo di seguire una piccola freccia bianca che indica “ Cimetière Marin”; la strada si inoltra attraverso un bosco fino alla chiesetta di Saint-Valéry con piccolo cimitero vista mare annesso.
Cimetiere Marin, Varengeville-sur-Mer. by luciana lu, su Flickr
E’ un luogo che ispira una sensazione di grande serenità; in questo cimitero riposano personalità illustri e sconosciute, parigini e varengevillais (come vengono chiamati gli abitanti di Varengeville-sur-Mer), tutti accomunati da un assoluto senso di compostezza e decoro: nessuna tomba monumentale o pretenziosa, semplici lapidi in pietra, più o meno consunte dal tempo.
Cimetiere Marin, Varengeville-sur-Mer by luciana lu, su Flickr
Siamo sul pendio di una falesia, a 80 metri sopra il livello del mare, la sensazione è di fusione totale tra terra e mare.
Lo sguardo viene catturato dal magnifico panorama
falesie, Cimetiere Marin by luciana lu, su Flickr
Entriamo nella chiesetta, c’è un interruttore che permette di illuminare l’interno
l'Église Saint-Valéry del Cimetiere Marin by luciana lu, su Flickr
Una magnifica vetrata azzurra illumina una navata laterale, leggiamo che la chiesa è costruita con ciottoli marini.
Église Saint-Valéry by luciana lu, su Flickr
Per noi è questa la sintesi di un viaggio ben riuscito, visitare luoghi lontani dal caos, immergersi in piccole realtà affascinanti, passeggiare senza fretta spinti dal desiderio di assaporare i luoghi che stiamo percorrendo; non esiste il “correre”, guardare e guardare senza in realtà “vedere nulla” e sempre in quest’ottica preferisco immagazzinare ricordi nel cuore più che scattare foto su foto in stile giapponese.
Cos’è un viaggio? Per me è’ aprire la porta al nuovo, in tutte le forme e sfumature, predisporsi al cambiamento, osservare, che è diverso da “vedere” e perfino da “guardare”.
Per me un viaggio è fatto di tappe lunghe e di tempi lenti, di rapporti umani.
Qualcuno una volta mi ha detto che viaggiatori si è, non si diventa, che il viaggio è un modo di essere…..mi si confà l’aggettivo “viaggiatrice”?
Andiamo via con una piacevole sensazione di benessere e serenità.
Sulla via che ci condurrà a Etretat incontriamo uno dei tanti monumenti dedicati al ricordo della Seconda Guerra Mondiale
monumento 2° guerra mondiale a Veules-les-Roses by luciana lu, su Flickr
Attraversiamo la cittadina di Saint Valery en Caux, a causa del forte vento misto a pioggia riusciamo a percorrere solo pochi passi
Saint Valery en Caux by luciana lu, su Flickr
E intanto comincia a piovere, dapprima piano per diventare una pioggia torrenziale alle porte di Etretat: fatichiamo moltissimo per trovare un parcheggio, è domenica, è ora di pranzo e mezzo mondo sembra essersi dato appuntamento in questa cittadina.
Con pazienza cerchiamo e alla fine ne troviamo uno a mezzo metro dal lungomare (in viaggio la fortuna è una nostra fedele compagna): apriamo gli ombrelli, nonostante la pioggia ritroviamo il fascino di questo luogo già visitato in precedenza.
Di colpo smette di piovere, si mettono via gli ombrelli e si tirano fuori le macchine fotografiche.
Signore e signori, ecco a voi le famosissime falesie di Etretat!
dopo la pioggia by luciana lu, su Flickr
Falaise d'Amont di Etretat by luciana lu, su Flickr
La Falaise d'Aval con il suo arco :Guy de Maupassant la descrisse come "un elefante che immerge la proboscide nell'acqua"
La Falaise d'Aval by luciana lu, su Flickr
Durante la fase di bassa marea, come adesso, è possibile camminarci attraverso.
La Falaise d'Aval, bassa marea by luciana lu, su Flickr
bassa marea by luciana lu, su Flickr
a passeggio sulla bassa marea by luciana lu, su Flickr
Di questo piccolo villaggio di pescatori si innamorarono scrittori illustri, Guy de Maupassant, André Gide, Maurice Leblanc, il “papà” de celebre ladro gentiluomo Arsenio Lupin, Georges Simenon, Eugène Boudin. Ma anche Courbet, Delacroix, Matisse, Bizet, Monet che hanno contribuito alla fama immortale di questo luogo.
Falaise d'Amont by luciana lu, su Flickr
C’è troppa gente per i nostri gusti, turisti chiassosi e vocianti, bambini che urlano o piangono, mamme che li sgridano a gola spiegata…che caos!
A tutto questo contribuiscono le grida dei gabbiani, che qui, purtroppo lo ricordavo bene, sono tantissimi e si avvicinano pericolosamente alle persone che danno loro da mangiare nonostante i numerosi cartelli che vietano di farlo.
Una curiosità: secondo voi qual è la prima lingua usata per esprimere i divieti? Bravi, avete indovinato…l’italiano!
E mentre commentiamo che non è proprio lusinghiero per noi, un papà incita i due bambini a lanciare pezzi di pane a un gruppo di gabbiani che plana in picchiata vicino a noi spaventandomi a morte….. secondo voi di che nazionalità sono?!
Cerco di stare bene attenta, ma confesso che la tensione è grande nel vederli sbucare da tutte le parti (mi sono arresa e li ho fotografati, ma rigorosamente da lontano)
gabbiani al bagno by luciana lu, su Flickr
la plage d'Etretat by luciana lu, su Flickr
gabbiani dappertutto by luciana lu, su Flickr
Mi colpisce un vecchio Circolo Nautico che ha conosciuto tempi migliori
circolo nautico di Etretat by luciana lu, su Flickr
foto d'epoca by luciana lu, su Flickr
Tento qualche ritratto
prove di ritratto by luciana lu, su Flickr
bimba in rosa by luciana lu, su Flickr
bimbe in blu by luciana lu, su Flickr
Anche qui, come in altre località di mare, notiamo la presenza di una biblioteca da spiaggia: libri gratuiti a disposizione dei villeggianti……fantastico!
lire a la plage (biblioteca sul lungomare) by luciana lu, su Flickr
Facciamo un giro nelle strade del centro, ma la folla non è la nostra dimensione ideale, resistiamo poco
in centro by luciana lu, su Flickr
Etretat, centro by luciana lu, su Flickr
Etretat by luciana lu, su Flickr
Intanto sta uscendo il sole, saliamo alla chiesa in cima alla Falaise d’Amont?
Falaise d'Amont di Etretat by luciana lu, su Flickr
Continua…..