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Suggestioni normanne- Viaggio alla (ri)scoperta della Normandia

E’ domenica, ci svegliamo con la chiara idea di cosa fare oggi: goderci con tutta calma l’ultima giornata sulla Costa d’Alabastro.
La colazione viene affrontata con lo spirito giusto: assaporare lentamente (quasi) tutte le prelibatezze preparate anche oggi per noi da Nathalie nel grande soggiorno

soggiorno by luciana lu, su Flickr


La tavola è un trionfo di azzurro e profumini deliziosi, il signore canadese si dimostra un vero buongustaio, assaggia tutto e commenta per noi che resistiamo a qualcuno dei piatti.

petit dejuner! by luciana lu, su Flickr


Dobbiamo infine lasciare questa bella casa che ci ha regalato momenti speciali

au revoir by luciana lu, su Flickr

amour by luciana lu, su Flickr

alba da Nathalie by luciana lu, su Flickr

ciao! by luciana lu, su Flickr


Salutiamo con calore i padroni di casa carichi di specialità che hanno reperito per noi nelle fattorie e botteghe dei dintorni: sidro, marmellate, formaggi.

Oggi il cielo è bellicoso, minaccia pioggia.
Il tempo in Normandia è caratterizzato dal vento e da una quasi quotidiana pioggerellina (siamo stati fortunatissimi, solo tre mattine di pioggia in nove giorni!)
I normanni sono i primi ad ironizzare sull’argomento “pluie” e molti sono i souvenir in proposito

magnete by luciana lu, su Flickr


Decidiamo di seguire una piccola freccia bianca che indica “ Cimetière Marin”; la strada si inoltra attraverso un bosco fino alla chiesetta di Saint-Valéry con piccolo cimitero vista mare annesso.

Cimetiere Marin, Varengeville-sur-Mer. by luciana lu, su Flickr


E’ un luogo che ispira una sensazione di grande serenità; in questo cimitero riposano personalità illustri e sconosciute, parigini e varengevillais (come vengono chiamati gli abitanti di Varengeville-sur-Mer), tutti accomunati da un assoluto senso di compostezza e decoro: nessuna tomba monumentale o pretenziosa, semplici lapidi in pietra, più o meno consunte dal tempo.

Cimetiere Marin, Varengeville-sur-Mer by luciana lu, su Flickr

Siamo sul pendio di una falesia, a 80 metri sopra il livello del mare, la sensazione è di fusione totale tra terra e mare.
Lo sguardo viene catturato dal magnifico panorama

falesie, Cimetiere Marin by luciana lu, su Flickr


Entriamo nella chiesetta, c’è un interruttore che permette di illuminare l’interno

l'Église Saint-Valéry del Cimetiere Marin by luciana lu, su Flickr


Una magnifica vetrata azzurra illumina una navata laterale, leggiamo che la chiesa è costruita con ciottoli marini.

Église Saint-Valéry by luciana lu, su Flickr


Per noi è questa la sintesi di un viaggio ben riuscito, visitare luoghi lontani dal caos, immergersi in piccole realtà affascinanti, passeggiare senza fretta spinti dal desiderio di assaporare i luoghi che stiamo percorrendo; non esiste il “correre”, guardare e guardare senza in realtà “vedere nulla” e sempre in quest’ottica preferisco immagazzinare ricordi nel cuore più che scattare foto su foto in stile giapponese.
Cos’è un viaggio? Per me è’ aprire la porta al nuovo, in tutte le forme e sfumature, predisporsi al cambiamento, osservare, che è diverso da “vedere” e perfino da “guardare”.
Per me un viaggio è fatto di tappe lunghe e di tempi lenti, di rapporti umani.
Qualcuno una volta mi ha detto che viaggiatori si è, non si diventa, che il viaggio è un modo di essere…..mi si confà l’aggettivo “viaggiatrice”?

Andiamo via con una piacevole sensazione di benessere e serenità.

Sulla via che ci condurrà a Etretat incontriamo uno dei tanti monumenti dedicati al ricordo della Seconda Guerra Mondiale

monumento 2° guerra mondiale a Veules-les-Roses by luciana lu, su Flickr


Attraversiamo la cittadina di Saint Valery en Caux, a causa del forte vento misto a pioggia riusciamo a percorrere solo pochi passi

Saint Valery en Caux by luciana lu, su Flickr


E intanto comincia a piovere, dapprima piano per diventare una pioggia torrenziale alle porte di Etretat: fatichiamo moltissimo per trovare un parcheggio, è domenica, è ora di pranzo e mezzo mondo sembra essersi dato appuntamento in questa cittadina.
Con pazienza cerchiamo e alla fine ne troviamo uno a mezzo metro dal lungomare (in viaggio la fortuna è una nostra fedele compagna): apriamo gli ombrelli, nonostante la pioggia ritroviamo il fascino di questo luogo già visitato in precedenza.
Di colpo smette di piovere, si mettono via gli ombrelli e si tirano fuori le macchine fotografiche.

Signore e signori, ecco a voi le famosissime falesie di Etretat!

dopo la pioggia by luciana lu, su Flickr


Falaise d'Amont di Etretat by luciana lu, su Flickr

La Falaise d'Aval con il suo arco :Guy de Maupassant la descrisse come "un elefante che immerge la proboscide nell'acqua"


La Falaise d'Aval by luciana lu, su Flickr

Durante la fase di bassa marea, come adesso, è possibile camminarci attraverso.

La Falaise d'Aval, bassa marea by luciana lu, su Flickr

bassa marea by luciana lu, su Flickr

a passeggio sulla bassa marea by luciana lu, su Flickr


Di questo piccolo villaggio di pescatori si innamorarono scrittori illustri, Guy de Maupassant, André Gide, Maurice Leblanc, il “papà” de celebre ladro gentiluomo Arsenio Lupin, Georges Simenon, Eugène Boudin. Ma anche Courbet, Delacroix, Matisse, Bizet, Monet che hanno contribuito alla fama immortale di questo luogo.

Falaise d'Amont by luciana lu, su Flickr


C’è troppa gente per i nostri gusti, turisti chiassosi e vocianti, bambini che urlano o piangono, mamme che li sgridano a gola spiegata…che caos!
A tutto questo contribuiscono le grida dei gabbiani, che qui, purtroppo lo ricordavo bene, sono tantissimi e si avvicinano pericolosamente alle persone che danno loro da mangiare nonostante i numerosi cartelli che vietano di farlo.
Una curiosità: secondo voi qual è la prima lingua usata per esprimere i divieti? Bravi, avete indovinato…l’italiano!
E mentre commentiamo che non è proprio lusinghiero per noi, un papà incita i due bambini a lanciare pezzi di pane a un gruppo di gabbiani che plana in picchiata vicino a noi spaventandomi a morte….. secondo voi di che nazionalità sono?!

Cerco di stare bene attenta, ma confesso che la tensione è grande nel vederli sbucare da tutte le parti (mi sono arresa e li ho fotografati, ma rigorosamente da lontano)

gabbiani al bagno by luciana lu, su Flickr

la plage d'Etretat by luciana lu, su Flickr

gabbiani dappertutto by luciana lu, su Flickr


Mi colpisce un vecchio Circolo Nautico che ha conosciuto tempi migliori

circolo nautico di Etretat by luciana lu, su Flickr

foto d'epoca by luciana lu, su Flickr


Tento qualche ritratto

prove di ritratto by luciana lu, su Flickr

bimba in rosa by luciana lu, su Flickr

bimbe in blu by luciana lu, su Flickr


Anche qui, come in altre località di mare, notiamo la presenza di una biblioteca da spiaggia: libri gratuiti a disposizione dei villeggianti……fantastico!

lire a la plage (biblioteca sul lungomare) by luciana lu, su Flickr


Facciamo un giro nelle strade del centro, ma la folla non è la nostra dimensione ideale, resistiamo poco

in centro by luciana lu, su Flickr

Etretat, centro by luciana lu, su Flickr

Etretat by luciana lu, su Flickr


Intanto sta uscendo il sole, saliamo alla chiesa in cima alla Falaise d’Amont?

Falaise d'Amont di Etretat by luciana lu, su Flickr



Continua…..
 
Wow!! Luciana... foto che dire strepitose non è neanche minimamente sufficiente....
Io credo che prima o poi dovrò visitare quei luoghi... preparati che ti stresserò per le info (scherzo...).
Scusa, ma... a proposito dei tuoi tentativi di ritratto (come li hai chiamati tu...), peraltro ben riusciti... riguardo la "bimba in rosa", ma quanti anni avrà???? Il telefonino fra le mani???????
Io, ai miei tempi, al max avrei avuto una bambolina... ah ah ah...
 
ma quanto mi piace quel camino al centro del soggiorno
bello bello bello

Veramente carino, è la prima volta che ne vedevo uno sospeso.
La casa ci è davvero piaciuta, sia per la posizione straordinaria sia per qualche soluzione architettonica particolare, tipo le finestre a oblò e anche per l'azzurro sparso a piene mani, nei decori, nei tessuti.....come poteva non piacermi?! ;-)

Wow!! Luciana... foto che dire strepitose non è neanche minimamente sufficiente....
Io credo che prima o poi dovrò visitare quei luoghi... preparati che ti stresserò per le info (scherzo...).
Scusa, ma... a proposito dei tuoi tentativi di ritratto (come li hai chiamati tu...), peraltro ben riusciti... riguardo la "bimba in rosa", ma quanti anni avrà???? Il telefonino fra le mani???????
Io, ai miei tempi, al max avrei avuto una bambolina... ah ah ah...

E io sarò lieta di darti tutte le informazioni che desideri, Cristina, indirizzi su dove dormire, dove mangiare, ecc...
La piccina in rosa mi ha colpito per il visetto delizioso e per il cellulare che portava in mano, e così l'ho fotografata (la madre mi ha vista e ha sorriso, niente foto a tradimento).
 
Sì, certo, proprio deliziosa, ma... come cambiano i tempi!!!!
Aspetto il seguito.., i panorami con le falesie... unici....
 
Sì, certo, proprio deliziosa, ma... come cambiano i tempi!!!!
Aspetto il seguito.., i panorami con le falesie... unici....

Effettivamente, era un pò piccina per usare un cellulare, probabilmente era un giocattolo.
Sto "lavorando" per voi, nel senso che sto facendo una cernita delle foto che voglio mostrarvi, cercherò di fare prima possibile.

Ciao, grazie per il "supporto" ;-)
 
Che meraviglia le Falesie! Splendide!

Noto con piacere alla fine hai ceduto anche tu al richiamo dei gabbiani [emoji12]

In Ciao! non ho percepito alcuna gioia e strafelicità [emoji1] ....

Ciaooo!!
 
Per noi è questa la sintesi di un viaggio ben riuscito, visitare luoghi lontani dal caos, immergersi in piccole realtà affascinanti, passeggiare senza fretta spinti dal desiderio di assaporare i luoghi che stiamo percorrendo; non esiste il “correre”, guardare e guardare senza in realtà “vedere nulla” e sempre in quest’ottica preferisco immagazzinare ricordi nel cuore più che scattare foto su foto in stile giapponese.
Cos’è un viaggio? Per me è’ aprire la porta al nuovo, in tutte le forme e sfumature, predisporsi al cambiamento, osservare, che è diverso da “vedere” e perfino da “guardare”.
Per me un viaggio è fatto di tappe lunghe e di tempi lenti, di rapporti umani.
Qualcuno una volta mi ha detto che viaggiatori si è, non si diventa, che il viaggio è un modo di essere…..mi si confà l’aggettivo “viaggiatrice”?

Certo che si! Ci mancherebbe..

E' impressionante notare come per molti viaggiare sia diventato sinonimo di mettersi davanti ad un cellulare, con un posto famoso alle spalle, riconoscibile ma appena visibile. e farsi un autoritratto o 'selfie', nulla di più..nessuna vera immagine del luogo, nessuna vera conoscenza, nessuna scoperta, fantasia, curiosità..

Niente..

Luciana, saresti stata una viaggiatrice ai tempi del Gran Tour, oggi sei anche di più, la riprova che quella razza non è ancora estinta.. ed è un bene.. ;)

Signore e signori, ecco a voi le famosissime falesie di Etretat!

Ma tu guarda dove ci hai portato!! :eek:

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Un sogno da bambino!!

Di questo piccolo villaggio di pescatori si innamorarono scrittori illustri, Guy de Maupassant, André Gide, Maurice Leblanc, il “papà” de celebre ladro gentiluomo Arsenio Lupin, Georges Simenon, Eugène Boudin. Ma anche Courbet, Delacroix, Matisse, Bizet, Monet che hanno contribuito alla fama immortale di questo luogo.

Come non capirli? Già dai quadri ci si innamora, poi con le tue foto..

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il virus è iniettato!

Pensa a quegli artisti che, magari di inverno, sotto un cielo grigio e la pioggia, al freddo, si sono sacrificati per portare su tela questa meraviglia..

Una curiosità: secondo voi qual è la prima lingua usata per esprimere i divieti? Bravi, avete indovinato…l’italiano!
E mentre commentiamo che non è proprio lusinghiero per noi, un papà incita i due bambini a lanciare pezzi di pane a un gruppo di gabbiani che plana in picchiata vicino a noi spaventandomi a morte….. secondo voi di che nazionalità sono?!

Cerco di stare bene attenta, ma confesso che la tensione è grande nel vederli sbucare da tutte le parti (mi sono arresa e li ho fotografati, ma rigorosamente da lontano)

Senza parole per il papà.. e per la prima lingua della lista.. :(

Capisco la tua sensazione, anche se la mia sarebbe stata opposta..

Il resto del racconto è stupendo, mi scuso se non lo commento..

Un salutone!
Manlio
 
Che meraviglia le Falesie! Splendide!

Noto con piacere alla fine hai ceduto anche tu al richiamo dei gabbiani [emoji12]

In Ciao! non ho percepito alcuna gioia e strafelicità [emoji1] ....

Ciaooo!!

Da cosa lo vedi? Dagli occhi più verdi? :p

Ciao, Marina!
Spero di essere stata in grado di trasmettervi, almeno in parte, il fascino di quelle alte scogliere bianche.....ho ancora in serbo una sorpresina ;-)


Certo che si! Ci mancherebbe..

E' impressionante notare come per molti viaggiare sia diventato sinonimo di mettersi davanti ad un cellulare, con un posto famoso alle spalle, riconoscibile ma appena visibile. e farsi un autoritratto o 'selfie', nulla di più..nessuna vera immagine del luogo, nessuna vera conoscenza, nessuna scoperta, fantasia, curiosità..

Niente..

Luciana, saresti stata una viaggiatrice ai tempi del Gran Tour, oggi sei anche di più, la riprova che quella razza non è ancora estinta.. ed è un bene.. ;)



Come non capirli? Già dai quadri ci si innamora, poi con le tue foto..


Pensa a quegli artisti che, magari di inverno, sotto un cielo grigio e la pioggia, al freddo, si sono sacrificati per portare su tela questa meraviglia..



Senza parole per il papà.. e per la prima lingua della lista.. :(

Capisco la tua sensazione, anche se la mia sarebbe stata opposta..

Il resto del racconto è stupendo, mi scuso se non lo commento..

Un salutone!
Manlio

Grazie per le parole e gli apprezzamenti, Manlio!
Tu tra tutti quei gabbiani saresti stato moooolto a tuo agio, certo più di me ;-)
Vorrei tornare in Normandia, ma anche in Bretagna, fuori stagione, sono certa che ne ricaverei emozioni ancora più grandi.....
ps. il riferimento al grand tour mi piace, già mi immagino in abiti dell'epoca (1600, giusto?), con parasole e cavalletto, davanti alle falesie ;-)
 
Ultima modifica:
Tu tra tutti quei gabbiani saresti stato moooolto a tuo agio, certo più di me ;-)



Siamo amici!! In Sardegna piccoli ai primi voli, dopo aver stancato i genitori a forza di chiamarli per mostrargli come imparavano a volare, visto che questi non gli rispondevano venivano a cercare me.. :)



Una storia per dirgli ''Bravo bravo..'' ma fargli anche capire che non potevo seguirlo in cielo!! :)



ps. il riferimento al grand tour mi piace, già mi immagino in abiti dell'epoca (1600, giusto?), con parasole e cavalletto, davanti alle falesie ;-)



Diciamo fine seicento (1670) primi dell'ottocento se non metà (1840 almeno).. insomma, ne hai da scegliere!!



Considera che Napoli e la zona Amalfitana erano tappe d'obbligo!!



Un salutone!

Manlio
 
Ultima modifica da un moderatore:
Siamo amici!! In Sardegna piccoli ai primi voli, dopo aver stancato i genitori a forza di chiamarli per mostrargli come imparavano a volare, visto che questi non gli rispondevano venivano a cercare me.. :)



Una storia per dirgli ''Bravo bravo..'' ma fargli anche capire che non potevo seguirlo in cielo!! :)







Diciamo fine seicento (1670) primi dell'ottocento se non metà (1840 almeno).. insomma, ne hai da scegliere!!



Considera che Napoli e la zona Amalfitana erano tappe d'obbligo!!



Un salutone!

Manlio


Insomma, un novello Sepulveda;-)

Mi pare di ricordare che altra tappa obbligata fosse Firenze e che era tradizione che tutti i giovani delle ricche famiglie dell'epoca facessero questo viaggio culturale che toccava tutte le città importanti d'Europa e si concludeva in Italia.
Ho meritato almeno la sufficienza, prof?;-)

ps. dal cellulare ho sbagliato a fare il quote, ecco il perchè della modifica.
 
Insomma, un novello Sepulveda;-)

:) :) :)

Ho meritato almeno la sufficienza, prof?;-)

Anche di più!!

Per chi avesse curiosità..

Il Gran Tour in generale:

https://it.wikipedia.org/wiki/Grand_Tour

la passione per l'Italia:

http://www.informagiovani-italia.com/grand_tour.htm

Mi permetto di sottolineare che qualcosa di simile esisteva anche nel mondo Romano, tanto che usai proprio un 'turista' in un diario di viaggio per raccontare ill fascino di Delos..

Il viaggio nel mondo Classico ed anche più antico viene raccontato da Lionel Casson..

http://www.ibs.it/code/9788842534730/casson-lionel/viaggi-viaggiatori-dell.html

Qui ne abbiamo uno stralcio

http://www.larapedia.com/turismo/Viaggi_e_viaggiatori_dell_antichita.html

Mi scuso per l'OT.. ;)

Un salutone!
Manlio
 
Viaggiando si impara ma con te Luciana, si impara anche a viaggiare. Questo viaggio si trasforma ogni puntata in qualcosa di magico e imperdibile, non trovo parole adatte per descrivere le sensazioni che provo leggendo... Poi con i fari mi hai dato il colpo di grazia ;)
Mi sono permessa di segnalare questa guida molto speciale a due amici che tra qualche giorno partiranno per un tour della Normandia... Ti ringrazio anticipatamente anche da parte loro!
E continuo a seguirti.... Vorrei che questo diario non avesse fine!
 
Viaggiando si impara ma con te Luciana, si impara anche a viaggiare. Questo viaggio si trasforma ogni puntata in qualcosa di magico e imperdibile, non trovo parole adatte per descrivere le sensazioni che provo leggendo... Poi con i fari mi hai dato il colpo di grazia ;)
Mi sono permessa di segnalare questa guida molto speciale a due amici che tra qualche giorno partiranno per un tour della Normandia... Ti ringrazio anticipatamente anche da parte loro!
E continuo a seguirti.... Vorrei che questo diario non avesse fine!

Noemi, grazie per essere passata.
Non ho la pretesa di insegnare alcunché, mi limito a raccontarvi (in parte) il "mio" viaggio, a mostrarvi alcuni dei luoghi che ci hanno regalato bellissime emozioni, sensazioni e momenti che lo hanno reso speciale.
Mi fa piacere se riesco a trasmettervi, con le parole e con gli scatti, almeno un pochino del fascino di questi posti del "freddo mare del nord".
Se i tuoi amici avessero bisogno di informazioni pratiche, non hai che da chiedere (scelgo volutamente di non inserirne nel racconto per non appesantirlo, ma sono a disposizione di chiunque voglia saperne di più o più nel dettaglio,ad esempio gli indirizzi delle magnifiche Chambres d'Hotes dove abbiamo alloggiato).
Ciao!
Ps: prima o poi finirà, ti assicuro più prima che poi (;-)), ma ho ancora un pò di foto da postare e ci sono ancora dei bellissimi luoghi che vorrei mostrarvi.
 
Ultima modifica:
Arriviamo in cima e questo è lo scenario che si apre davanti ai nostri occhi

Etretat ai nostri piedi by luciana lu, su Flickr


E’ un panorama di incredibile bellezza e fascino

Etretat e la falesia by luciana lu, su Flickr


Anche quassù siamo in buona compagnia, sono tanti i turisti che passeggiano, scattano foto, riposano in totale relax (la salita a piedi è faticosa)

Falaise d'Amont ....turisti e innamorati by luciana lu, su Flickr


Ci spostiamo per un sentierino sul bordo della scogliera, lontano dalla folla, guardare giù da quest’altezza fa venire le vertigini

con i piedi penzoloni nel vuoto by luciana lu, su Flickr

guardando giù by luciana lu, su Flickr


Un panorama che restiamo per un po’ ad osservare in silenzio, persi in questo blu

Falaise d'Amont by luciana lu, su Flickr

Falaise d'Amont...il bianco e il blu by luciana lu, su Flickr

mouette by luciana lu, su Flickr

La Falaise d'Aval.... by luciana lu, su Flickr

La Falaise d'Aval, la proboscide by luciana lu, su Flickr

Chapelle Notre-Dame de la Garde.. by luciana lu, su Flickr


La chiesetta purtroppo è chiusa, ci limitiamo a guardarla da fuori

Chapelle Notre-Dame de la Garde by luciana lu, su Flickr


Le gargouilles,cioè i doccioni in pietra, qui hanno forma di pesce


Chapelle Notre-Dame de la Garde. by luciana lu, su Flickr


E’ ora di andare, lasciamo la magnifica Costa d’Alabastro diretti nel dipartimento del Calvados nella bassa Normandia, più a sud.
La strada ci porta prima a riattraversare Etretat

etretat by luciana lu, su Flickr

Tour de France 2015 by luciana lu, su Flickr


poi a costeggiare Fecamp, dove veniamo coinvolti marginalmente in un incidente: il trenino turistico cozza contro un’auto accostata per farlo passare.

incidente stradale by luciana lu, su Flickr


il trenino a Fecamp by luciana lu, su Flickr


Pensavo avremmo fatto notte, ma dopo pochi minuti un signore, autoelettosi vigile, ci aiuta (aiuta Stelvio per la precisione) a percorrere un bel pezzo di strada a retromarcia per uscire dall’impasse.

Siamo diretti a Pont Audemer, la via più veloce ci fa attraversare, questa volta, il Pont de Tancarville, fratello piccolo e meno noto di quello de Normandie

Le pont de Tancarville by luciana lu, su Flickr

Ed eccoci arrivati

Pont Audemer, maison a colombages by luciana lu, su Flickr


In giro non c’è praticamente nessuno: va bene che non amiamo la folla e la confusione, ma il silenzio qui ha un che di irreale

Rue de la République by luciana lu, su Flickr

Pont Audemer by luciana lu, su Flickr


Pont Audemer ci accoglie con un aspetto un po’ dimesso, in centro tante belle case a graticcio ma bisognose di cure e restauri, perfino i fiori qui hanno un’aria malinconica.

case a graticcio by luciana lu, su Flickr

Pont Audemer fiorita by luciana lu, su Flickr

Pont Audemer sul fiume by luciana lu, su Flickr

poveri fiorellini by luciana lu, su Flickr

ruelles de Pont Audemer by luciana lu, su Flickr


Entriamo nella Cattedrale

interno dell'Église Saint-Ouen, Pont Audemer by luciana lu, su Flickr


Facciamo una passeggiata, troviamo una piccola pasticceria, l’unico esercizio aperto e per consolarci acquistiamo dei macarons…buoni!
Incrociamo questa bella vettura d’epoca, in questi giorni ne abbiamo viste diverse, una più bella dell’altra, la maggior parte con targa inglese

Rue de la République, Pont Audemer by luciana lu, su Flickr


Lasciamo questa cittadina, sul navigatore impostiamo l’indirizzo del piccolo villaggio dove abbiamo prenotato per le due notti successive.
Avremmo voluto prolungare il nostro soggiorno nella splendida casa sulla spiaggia di Merville, ma Monique non aveva alcuna disponibilità per il weekend del 14 luglio e così abbiamo dovuto cercare altro (il nostro portafogli ne sarà stato indubbiamente felice, ndr).
Durante le mie ricerche su Google, mi ero imbattuta in questa casa , una maison à colombages (il cui corpo principale risale al 1100) sapientemente restaurata, le foto mi avevano convinta a prenotare.
Eccoci arrivati

il giardino by luciana lu, su Flickr

maison a colombages del 1100 by luciana lu, su Flickr

legno by luciana lu, su Flickr


I padroni di casa ci accolgono con gentilezza,quasi timidamente perché non conoscono la nostra lingua, ma troveremo senza troppi problemi il modo per comunicare.
Ci mostrano il curatissimo giardino

fiore by luciana lu, su Flickr

il giardino della chambre d'hotes Le Logis by luciana lu, su Flickr


e la camera che abbiamo scelto, carina ed accogliente (nella sala da bagno c’è una doccia con funzioni di idromassaggio e cromoterapia, mi piace!) , Jean Pierre, ex sommergibilista, si è dedicato personalmente a decorare muri e abat-jour

la chambre Capucine by luciana lu, su Flickr

la chambre Capucine, decori by luciana lu, su Flickr

la chambre by luciana lu, su Flickr


Ci prenotano un ristorante a La Bouille e mentre ceniamo sentiamo gli scoppi lontani di fuochi d’artificio per i festeggiamenti della Festa Nazionale.




Continua…..
 
Luciana, non riesco a staccarmi da questo diario...
Io sarò una di quelle che prima o poi ti chiederà informazioni più approfondite..., stanne certa.....
 
Grazie mille, ragazze.....spero di continuare quanto prima e vi anticipo che la Normandia ci regalerà ancora qualche bella "vista".....
 
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