Scusate non so se metterlo qui ma una nostra concittadina, passeggera della Concordia del 13 gennaio ha rilasciato questa intervista sul nostro quotidiano locale
Costa Concordia, arriva il rimborso di undicimila euro
Un sorriso quando, sabato, ha dato un'occhiata al suo conto corrente: ha scoperto di avere 11 mila euro in più. Nessun regalo a Clara Marcello, parrucchiera cagliaritana: quei soldi arrivavano dalla Costa Crociere perché lei, in quel disgraziato 13 gennaio, era a bordo della Concordia. Momenti di panico risarciti da quel bonifico che la compagnia di crociere ha destinato a chi ha accettato l'accordo stragiudiziale. «In realtà», racconta, «non è stata la prima somma ricevuta dalla Costa. Un mese fa, mi sono arrivati 540 euro di rimborso, la cifra che avevo speso per pagare la crociera». Parrucchiera storica , Clara Marcello ha già cancellato la paura vissuta in quella notte tremenda. «Questi soldi li considero un regalo». Perché lei, con grande onestà, non inventa chissà quali conseguenze. «Non ho subito danni fisici. Che cosa ci sarebbe stato da rimborsare?». Tra l'altro, il suo rapporto con la Costa non è stato incrinato dall'incidente. «Non so che cosa sia accaduto agli altri passeggeri che erano nella nave. Io posso solo dire che la compagnia è stata particolarmente disponibile nei miei confronti. Sono stata chiamata più volte per conoscere le mie condizioni e, addirittura, mi è stato detto che, se ne avessi avuto bisogno, sarei potuta andare dallo psicologo, naturalmente a spese della Costa».Ma lei non ne sentiva assolutamente la necessità. «Quella notte ho avuto tantissima paura: ho rischiato di morire di due volte. Prima, quando la nave era completamente inclinata, non sono scivolata in mare solo perché avevo scarpe basculanti. Poi, sono finita nella scialuppa in cui c'erano gli ufficiali che cercavano il comandante Schettino. Siamo rimasti lì a lungo, rischiando che la nave ci cadesse addosso. Qualche minuto dopo esserci allontanati, la Concordia si è piegata arrivando al punto in cui eravamo noi».La paura a distanza di due mesi è soltanto un ricordo. Al punto che una parte del denaro è stata stata già investita. In un'altra crociera. «Non volevo lasciar passare troppo tempo. Ho prenotato dicendomi che sarei scesa al primo porto se avessi avuto paura a bordo». Ma lei, certamente, non abbandonerà la nave. «A proposito, giusto per scacciare anche la scaramanzia, partirò di venerdì 13». ( mar.co. )