Mercoledì 11 novembre, La Valletta
La mia giornata comincia appena la luce entra dalle tende non perfettamente tirate, mi precipito sul balcone per non perdermi neanche un attimo del giorno che inizia
alba a La Valletta. by
luciana lu, su Flickr
Durante la notte abbiamo rimesso gli orologi indietro di un’ora, tornando all’ora legale….sono le sei e fuori è ancora buio
alba a La Valletta, Malta by
luciana lu, su Flickr
Osservo l’ingresso della nave in porto
alba a La Valletta, ingresso in porto by
luciana lu, su Flickr
La Valletta è ancora immersa nel silenzio
in porto a La Valletta, Malta by
luciana lu, su Flickr
in porto a La Valletta by
luciana lu, su Flickr
Con calma andiamo a far colazione al ristorante, come ogni mattina si svolge un piccolo rito scherzoso con uno dei giovani camerieri che ci accolgono all’ingresso (mi aveva visto sorridere mentre si scambiava un saluto con un compagno con il pugno contro pugno e da allora saluta anche me così)…..forse non avrei l’età per questi gesti “da ragazzi”, ma meno male che l’entusiasmo non mi abbandona mai, neanche per piccole cose apparentemente insignificanti.
Facciamo colazione, salutiamo un po’ di persone conosciute in questi giorni a bordo, poi siamo pronti a scendere:la nostra giornata a La Valletta comincia!
Forte San Michele - La Valletta by
luciana lu, su Flickr
forte Sant'Angelo by
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La Valletta, Malta by
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In porto c’è una fregata francese, ci chiediamo come mai, in serata scopriremo il perché.
la Fregata francese,Commandant Bouan in porto a La Valletta by
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La nostra intenzione è di andare subito a Mdina, in taxi, ma ci troviamo davanti il baracchino che vende i biglietti per i bus rossi e, vista la modica cifra (dieci euro a persona) decidiamo, per una volta, di rinunciare alla comodità del taxi.
Andiamo a piedi alla fermata (cinque minuti di cammino) e aspettiamo, c’è molta gente, mi preoccupa l’idea di dover sgomitare; per fortuna, molti prenderanno la linea che conduce in centro.
Il pulmann, un tantino vecchiotto e neanche troppo pulito, percorre i chilometri che ci separano dall’antica capitale di Malta, Mdina, in una mezz’ora, su una strada che attraversa l’assolata campagna maltese: notiamo i muretti a secco, le palme, gli ulivi e tanti fichi d’india, tipici del paesaggio mediterraneo.
Ed ecco laggiù, su una collinetta isolata, la cittadina fortificata
le mura di Mdina, Malta by
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Scendiamo, prendiamo nota degli orari per il ritorno e ci incamminiamo verso le mura saracene
le mura di Mdina,l'antica capitale dell'isola di Malta) by
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il fossato della città di Mdina by
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Medina in arabo significa "città murata" ed è proprio quello che Mdina, in effetti, è ancora oggi: una piccola cittadina interamente circondata dalle sue mura.
Si entra attraverso l’antica porta di ingresso
porta d'ingresso alla città di Mdina by
luciana lu, su Flickr
porta d'ingresso a Mdina by
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Eravamo già stati qui anni addietro, durante un’altra crociera, ma vogliamo ripercorrere con calma le stradine di questa deliziosa cittadina e goderci ogni angolo (ci fermeremo quasi tre ore!)
Le guide turistiche, consultate prima di partire, descrivono Mdina come “la città del silenzio”, evidentemente non quando in porto c’è una nave da crociera! Mettiamo in atto il consueto “trucco”: tutti proseguono diritti? Noi voltiamo dalla parte opposta e il silenzio torna a impadronirsi dei vicoli.
Guardiamo incantati i vecchi palazzi nobiliari, opulenti e maestosi
Palazzo Vilhena, Mdina by
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Palazzo Vilhena by
luciana lu, su Flickr
corte di un antico palazzo, Mdina by
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interno di un antico palazzo, Mdina by
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La pietra gialla con cui sono costruiti crea un magnifico contrasto con le porte colorate
piazza della Cattedrale di S. Paolo, in viola by
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porta rossa... by
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porta verde by
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Il colore qui sembra essere una costante
e blu by
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viola by
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i colori di Mdina by
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Arriviamo davanti a Palazzo Piro,un bellissimo edificio del 18° secolo, ora appartenente alla catena Relais e Chateau: all’interno, ci sono bar e ristorante e delle esposizioni d’arte.
Palazzo De Piro by
luciana lu, su Flickr
Palazzo De Piro, Mdina by
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E’ davvero molto elegante, saliamo a sederci ai tavolini del bistrot affacciato sul panorama della campagna maltese (non si vede neanche un piccione, evviva!)
vista dai bastioni di Palazzo Piro by
luciana lu, su Flickr
Rifocillati da un succo fresco di melograno e da squisite fette di torta home made, riprendiamo il nostro giro.
Mdina, un tempo, era la residenza delle famiglie nobili più importanti di Malta, feudatari siciliani e spagnoli: a dimostrarlo restano oggi gli imponenti palazzi in stile normanno e barocco
piazza della Cattedrale di S. Paolo by
luciana lu, su Flickr
edicola su un antico palazzo by
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Sull’isola si sono succeduti Fenici, Greci, Romani, Arabi, Castigliani, l’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni e, più di recente, Francesi e Britannici, tutte queste influenze si sono fuse in un mix interessante, a cominciare dalla lingua.
Notiamo scritte in italiano e in inglese
iscrizione by
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letters by
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lettere by
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Percorriamo in lungo e in largo le stradine
cabina rossa by
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St. Agatha's Chapel, Mdina by
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per le strade di Mdina by
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statua di Santa Maria del Carmelo by
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Passiamo davanti alla St. Paul's Cathedral (Cattedrale di San Paolo)
Cattedrale di S. Paolo, Mdina by
luciana lu, su Flickr
Cattedrale di S. Paolo a Mdina by
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la Carmelite Church
Carmelite Church by
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Carmelite Church (chiesa di Santa Maria del Carmelo), Mdina by
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Si è fatta l’ora di rientrare a La Valletta, ritorniamo alla fermata del bus, ma prima ci fermiamo ad acquistare un piccolo albero di Natale di artigianato locale in vetro davvero bello, con minuziosi addobbi sempre in vetro.
Continua…….