Rodolfo:
Io non sono qui per convincere nessuno, abbiamo posizioni talmente opposte che non posso certo aspettarmi di portarvi dalla nostra parte. Io sono qui per informare, perché nessuna compagnia, tantomeno l’autorità portuale, ha mai informato i passeggeri dei danni che provocano queste navi enormi a Venezia. Invece è giusto che le persone sappiano.
E visto che prima o poi una soluzione va trovata, sono qui anche per ragionare assieme agli esperti una soluzione che possa accontentare più o meno tutti.
Per quanto riguarda la manifestazione ti ricordo che avevo chiaramente detto che non ci sarebbe stato un blocco, ma un ritardo delle partenze. Leggi sempre quello che vuoi, le cose che non ti fanno comodo te le dimentichi.
Julium:
Il settore delle crociere è una potenza economica, girano parecchi soldi e quindi parecchi interessi. Se la parola “potenza” non ti piace, diciamo che è una forza economica rilevante che incide sulle scelte politiche.
Nautius:
Hai ragione, non sono per nulla imparziale, di questo ti dò pianamente atto!! ;-)
Però abbiamo amici dentro al porto, non tutte le persone che lavorano al porto fanno finta di non capire i danni provocati dalle navi…
Per quanto riguarda il fatto di puntare ad altro non sono d’accordo, se si rileva un problema non si può non risolverlo dicendo che non è l’unico problema e quindi puntiamo ad altro, ma anche l’altro nn sarà l’unico problema e quindi puntiamo ad altro ancora… e così facendo non si affronta e risolve nulla. Da qualcosa bisogna pur iniziare, io inizio dalle grandi navi, se qualcun altro porta avanti la battaglia contro il moto ondoso avrà tutto il mio appoggio, ma non si può restare immobili perché non si sa da che parte iniziare.
Per marghera sto con la riconversione o con l’aumento delle misure di controllo e sicurezza. Il lavoro va tutelato, ma anche la salute e l’ambiente.
Manlio:
I soldi portati dalle navi non sono pochi, anche se a dire il vero a Venezia restano le briciole.
Confermami se sbaglio, i costi di ormeggio vanno all’autorità portuale, quindi a Roma, giusto?
A Venezia quindi resta l’indotto dei turisti che si fermano a Venezia qualche giorno in più. Ma questi sono i turisti che hanno piacere di visitare a venezia, e che quindi verrebbero comunque, anche se la nave ormeggiasse fuori e questo comportasse qualche disagio in più di trasferimento. Se una persona ama venezia si adatta alle difficoltà logistiche di questa città, che sono le stesse per noi residenti.
Non si può andare nell’africa nera e pretendere di vivere l’esperienza di un villaggio sperduto con i confort a 5 stelle. Non si può venire a venezia e pretendere di arrivare con la grande nave direttamente nel cuore della città.
Sono convinto che il porto di venezia non morirà mai, nemmeno se cancellassimo le grandi navi, anziché semplicemente spostarle. Di navi “piccole” ne arrivano e credo ne arriveranno sempre.
La76:
Per noi fare a meno dei crocieristi non può essere un errore madornale, perché noi di turisti ne abbiamo fin troppi. Anzi. Si farebbe una scrematura. Ed a Venezia arriverebbero solo i crocieristi che vogliono veramente vedere questa città, a costo di subire i disagi (per me nemmeno poi così terribili, in motonave ci sono salito spessissimo pure io senza restarne traumatizzato), di un porto posizionato in altro punto.
Comax:
La tua domanda mi fornisce lo spunto di esprimere due considerazioni che ho fatto ieri mentre ero alla manifestazione di terra:
- Nessuna compagnia (se non sbaglio) ha informato i crocieristi della manifestazione (organizzata già da mesi). Nessuno dei crocieristi che è arrivato al terminal sapeva. Le compagnie croceristiche stanno cercando di non far sapere ai crocieristi delle nostre proteste, e tantomeno delle nostre motivazioni. La volta scorsa hanno detto ai passeggeri che il ritardo alla partenza era dovuto ad un problema “tecnico”. Chissà se questa volta hanno detto la verità.
- Mentre c’era un enorme dispiegamento di forze all’ingresso del porto, a tutela del porto, nel lato people mover, dove arrivavano i crocieristi, non c’era nessuno. E così i crocieristi si “univano” a noi, si sedevano nei gradini accanto a noi che sventolavamo le bandiere contro le grandi navi. Ma chi c’era a difenderli in caso di necessità? Erano in netta minoranza, con le loro valige in mezzo a noi. Ovviamente nessuno si è pensato di prendersela con loro. Ma mi ha lasciato perplesso vedere che tutte le forze dell’ordine erano a difesa del porto e nessuno a difesa delle persone che dovevano salire in nave.
Piuma:
Anche la tua osservazione è per me uno spunto per alcune riflessioni.
Di una intera giornata di manifestazione pacifica e molto partecipata, i giornalisti hanno puntato più sul tafferuglio (partito dalle forze dell’ordine), che non su tutto il resto, sul disagio di noi veneziani davanti al continuo sfregio alla laguna, sulle motivazioni, sulla partecipazione di barche nonostante il forte vento e la pioggia, sulla gente assiepata nella riva di san basilio che bagnata fradicia supportava il corteo di barche.
Mi son posto domande e l’unica risposta che trovo è che vi sia l’intento di scoraggiare la partecipazione alle manifestazioni. L’altra volta l’elicottero ha messo in pericolo e spaventato le barche più leggere che venivano letteralmente spazzate dalla forza delle pale. Questa volta le barche leggere a remi tipiche veneziane infatti erano pochissime, e non si sono viste le famiglie con bambini presenti la volta scorsa (che comunque non hanno cambiato idea). Questa volta hanno dato risalto alle immagini del tafferuglio (bloccato a gran voce soprattutto dai nostri organizzatori), son sicuro che la prossima volta chi non ha visto come sono andate effettivamente le cose non parteciperà al corteo. Non so se queste reazioni delle forze dell’ordine siano mirate a screditare i comitati cittadini o a disincentivare la partecipazione. Di sicuro secondo me non fanno bene proprio a nessuno.
Saluti e buona giornata a tutti!