Kotor (l’arrivo) – 06/09/2012 – quinto giorno di crociera
Kotor (l’arrivo) – 06/09/2012 – quinto giorno di crociera
La navigazione nelle Bocche di Cattaro
Ci voleva proprio l’ora in più sul quadrante dell’orologio, unita ad una sveglia stranamente tardiva.
Giornata iniziata col piede giusto e con l’illusione di aver recuperato qualche ora di sonno.
Abituale colazione e poi porto i ragazzi allo squok club perché per loro è una mattinata importante.
Verrà a trovarli il Comandante (salvo problemi di navigazione o altro) e se fanno i bravi tornerà anche Squok in carne ed ossa, cioè il pupazzo delfosqualo.
Il mare è calmo ma il tempo è incerto.
Nuvoloni ad est non preannunciano nulla di buono e scaricano a tratti rovesci parecchio preoccupanti uniti a fulmini insolitamente numerosi.
Il fotografo dei miei stivali che alberga dentro me cerca di immortalare qualche saetta ma saranno tentativi vani.
Sento una presenza dietro di me e mi chiedo se è qualche vecchietto che scruta con attenzione i miei vani tentativi.
Girandomi vedo che è invece un tecnico di bordo che aspettava pazientemente che finissi il mio reportage per fare della manutenzione alla ringhiera.
Ma dico io, con tutti i posti che c’erano sono andato a fermarmi proprio in quel punto.
Ringrazio per la pazienza e mi sposto
Ormai è ora dell’arrivo del Comandante e quindi vado al discovolante (come chiamo io il ponte 14 dove c’è la discoteca).
Da un certo punto di vista spero che ci sia perché vuol dire che non ci sono problemi dovuto al brutto tempo che immagino sia presente sulla costa montenegrina.
Arrivo e trovo già il Comandante che risponde alle domande dei bambini che ascoltavano in rigoroso silenzio ed attentissimi ad ogni parola.
Il colpo d’occhio con vetrate, prua, comandante e bambini schierati dava un certo effetto.
Poetico da un certo punto di vista.
Davvero carini alcuni dei disegni che i bimbi hanno fatto per lui
Terminato il tempo a disposizione il comandante si offre per le consueti foto e torna sul ponte di comando.
Arriva anche il turno di Squok che è salito a bordo direttamente dalle profondità del mare.
Qualche domanda e poi anche qui abbracci e coccole, con qualche tirata di coda di troppo.
Finito tutto i ragazzi vogliono restare e quindi torno sui ponti esterni.
C’è ancora tempo prima dell’ingresso alle bocche di Cattaro e l’animazione al ponte 11 intrattiene i passeggeri prima con dei giochi e poi con i consueti balli di gruppo.
Il tempo è incerto ed in piscina sguazzano solo i bambini.
Verso le 11.30, sempre con la nuvolona nera incombente ad est, arriviamo all’ingresso del fiordo.
Questo è il percorso che più o meno farà la nave
A sinistra la penisola di Prevlaka, ultima propagine della Croazia, ed a destra dalla penisola di Lustica in Montenegro.
In fondo la cittadina di Herceg Novi
La nave è lentissima, quasi ferma, e di lì a poco mi spiego il perchè (almeno credo). Aspettava l’arrivo del pilota.
Il paesaggio è bello e tutti ormai sono usciti sui ponti esterni per ammirare lo spettacolo della navigazione nel fiordo
Tiro fuori il binocolo dallo zainetto. L’ho messo in valigia proprio in previsione di questo tratto di navigazione e di certo non è stato un errore.
Mi sento toccare sulla spalla. E’ una signora che mi indica qualcosa sulla riva destra. Guardo e vedo una specie di tunnel che entra nella montagna ma non capisco cosa sia.
La signora con un inglese impeccabile (almeno credo) spiega con entusiasmo ma io capisco poco. E’ colpa mia che non vado oltre al “the pen is on the table” Mannaggia.
Capisco che è l’uscita segreta a mare di una base sommergibili nascosta nella montagna. La signora parla ma non saprei dire a che epoca risale, se prima o seconda guerra mondiale, se non addirittura alla guerra fredda. Se qualcuno mi sa illuminare su questo aspetto ne sarei grato.
La signora continua a parlare e mi indica una costruzione sulla montagna.
A quanto ho capito era la una delle residenze di qualche pezzo grosso di Mosca (non saprei in che periodo)
Nella foto la costruzione nel quadrante superiore sinistro.
La signora sembra proprio preparata e sudando non poco riesco a chiedergli come faccia a sapere tutte queste cose.
In pratica capisco che è bielorussa ma che risiede a Budva e quindi conosce bene questo tratto di costa. Mi dice che la sua crociera finisce proprio a Kotor.
Non sapevo che ci si potesse imbarcare anche da altri porti oltre a quelli previsti dal catalogo.
Continuo a gustarmi la navigazione
la presenza di alcuni “relitti” sulla costa inquieta un po
Arriva all’improvviso il primo scrocio d’acqua che fa correre tutti al coperto.
Però qualche temerario non rinuncia al panorama
Come è arrivata la pioggia alle stesso modo se ne va.
Noto sulla costa altri due ingressi “segreti” per sommergibili. Questi due sono pure mimetizzati per evitare di essere individuati dall’alto
Navigando tranquilli nel secondo bacino, la baia di Toedo …
Si arriva allo stretto delle catene, il punto più stretto di tutto il fiordo.
Appena prima dell’ingresso ci sono le cittadine di Lepetane e Kamenari che non sono altro che i punti di attracco dei traghetti che fanno la spola tra le due sponde del fiordo
Alcuni passeggeri hanno detto che lo stretto si chiama così perché anticamente venivano tese delle catene da un punto all’alto dello stretto per difendere la parte più interna del fiordo dalle navi pirata
Durante il passaggio più stretto una famiglia di bagnanti saluta il passaggio della nave
Incantato dal paesaggio resto sul lato destro della nave.
Sarà un piccolo errore strategico perché sul lato di sinistra della nave si possono ammirare l’isola di San Giorgio ed il relativo monastero e l’isola artificiale di Gospa, detta anche idola dello scalpello, con un santuario. Il tutto davanti alla cittadina di Perast.
Qui riporto una foto presa dal diario dell’anno scorso di Comax (me lo permetti vero?) per farvi capire cosa non ho visto dato che al ritorno era ormai piuttosto buio per vedere bene il paesaggio, anche se più suggestivo da un certo punto di vista
Quindi per godersi al massimo la navigazione nel fiordo il mio consiglio è questo. Se non vi piace stare all’aria aperta e non vi importa di fotografare, allora il panorama a 360 gradi che si ha dal ponte 14 della discoteca è l’ideale. Altrimenti direi che la prima parte del fiordo va vista dalla parte destra della nave e una volta imboccato lo stretto delle catene, portarsi dalla parte sinistra per vedere le isolette e Perast.
Ultimo sguardo allo stretto delle catene e rimango ad ammirare il panorama con il mio binocolo che ormai passa da una mano all’altra
Lo stretto delle catene visto da dentro il fiordo
Ad un certo punto la nave in pratica si ferma. Siamo arrivati. Vedendo gli altri paesini sulla costa mi immaginavo di identificare bene anche Kotor. Invece la città è nascosta. Si capisce dov’è solo dalla presenza della MSC Armonia attraccata al molo. Durante il tour dietro le quinte del giorno precedente il capitano ci aveva detto che quando saremmo arrivati a Kotor dovevamo fare una piccola attesa perché la Armonia prima doveva salpare per lasciare il posto alla Classica.
Mentre col binocolo vedo che finalmente l’Armonia si stacca dal molo,
si concretizzano tutti i cattivi pensieri sul possibile brutto tempo che troveremo.
Questo non scoraggia alcuni “trapezzisti” che per vedere meglio si mettono in equilibrio sul corrimano.
Dalla montagna che sovrasta Kotor arriva un nuvolone nero che in pratica inghiotte la cittadina e non ci fa vedere più niente se non solo la Armonia che piano piano ci viene incontro.
Io mi avvicino alle vetrate di prua ma resto ben coperto grazie all’inclinazione dei vetri (meno male, sarà il mio rifugio anti bufera di lì a poco) mentre faccio scatti con le braccia tese oltre il parapetto.
Ed ecco che gli elementi si scatenano. La nuvola grigia scarica su di noi e sulla Armonia secchiate i acqua. I continui suoni delle due navi mi intontiscono. Ad un certo punto l’Armonia non si vede più ma subito dopo sbuca fuori dal muro d’acqua e passa alla nostra sinistra.
Fuggi fuggi generale con tutti i passeggeri che si riparano sotto il ponte della discoteca. Io rimango bloccato al riparo delle vetrate visto che lo stravento viene da prua.
Dal brevissimo video si capisce come veniva giù
Salutata l’Armonia ci facciamo la doccia per percorrere quei pochi metri che ci separano dagli ascensori. Piove troppo per ammirare le fasi di attracco. Dev’essere complicato fare certe manovre con un tempo simile.
Andiamo a mangiare al buffet, con ovvia ressa ma d’altronde non poteva essere altrimenti con la pioggia, e ci prepariamo per la giornata in quel di Montenegro.
Fortunatamente la pioggia dura poco e da spazio ad un bellissimo sole
Ora Kotor si vede. Ben nascosta dalle sue mura difensive che si mimetizzano bene con la montagna retrostante, dal mare è difficile notarla.
Vedo che già molti stanno scendendo e passano dal varco doganale.
Ritorna a piovere un po.
E’ arrivato anche il nostro momento di scendere
Continua…..