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Diario "Magia del Vicino Oriente" COSTA PACIFICA 15/25 Settembre 2014

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Ciao Elisabetta!
Sono riuscita a leggere solo stamattina il tuo bel diario.
Attendo Istanbul, una delle città più belle del mondo, a mio avviso. Ci sono appena stata con la Magica.
E per quanto riguarda la maleducazione a bordo, concordo in pieno con te: scene allucinanti!
 
Ciao Elisabetta!
Sono riuscita a leggere solo stamattina il tuo bel diario.
Attendo Istanbul, una delle città più belle del mondo, a mio avviso. Ci sono appena stata con la Magica.
E per quanto riguarda la maleducazione a bordo, concordo in pieno con te: scene allucinanti!

Ciao Oriana,
Grazie per la tua presenza.
Istanbul mi ha lasciata senza parole.
Vorrei tornarci domani, anzi, che dico.. Oggi stesso..
A più tardi...
Un saluto, Elisabetta
 
[smilie=cuore_02[1]:20 Settembre, Istanbul[smilie=cuore_02[1]:
[smilie=cuore_02[1]: Parte prima

Non basterebbe una vita intera per vederti tutta....invece, noi, abbiamo meno di due giorni a disposizione.
Sono anni che ti desidero, che ti sogno e che voglio fortissimamente essere sul tuo cemento, camminare tra le tue strade, tra il nuovissimo e l'antico.

Sono le 8 del mattino, abbiamo attraccato e siamo in fila per la discesa dalla nave.
Le lire turche sono in tasca, precedentemente acquistate in Italia.
Siamo in piedi sin dall'alba, curiosi ed impazienti di scendere, come bambini davanti a regali di Natale.

La nave ha attraccato talmente vicino al Ponte di Galata che sembra sfiorarlo, è alle nostre spalle e sono impaziente di salirci dopo aver letto molto su questo ed esserci tanto documentati.
Ahimè, la brutta sorpresa è che transenne evitano di farcelo raggiungerle in breve tempo.
Una beffa.
Per uscire dal porto dobbiamo percorrere a piedi più di un chilometro, siamo obbligati ad andar dalla parte opposta del Ponte, camminare lungo la banchina fino al secondo terminal, il primo è chiuso per ristrutturazione.
Qualche navetta Costa fa spola, ma noi siamo in troppi e queste troppo poche.
La banchina è piena di navi da crociera, tutte affiancate a noi, enormi, da sogno, alcune appena arrivate, altre in partenza.
Siamo tutti impazienti di viverci la tappa per cui, nel bene e nel male abbiamo deciso di partire.

La banchina non finisce più, la mia è vera impazienza, ma poi finalmente il terminal, lo stanno ultimando, c'è un gran bel progetto in programma, per adesso però, il percorso d'uscita non è granché accogliente.
Assistenti Costa ci dicono che abbiamo avuto la sfortuna di essere attraccati nel punto più lontano possibile e che per lavori in corso l'uscita verso il Ponte di Galata é chiusa.

Non ci lasciamo intimorire.
Usciti dal porto, cerchiamo il Tram T1.
Ci dirigiamo verso la fermata, non lontana, Fermata KaroKoy o
Findickli, una verso destra, l'altra verso sinistra, a piacimento.
La direzione da seguire sul Tram è quella del Ponte di Galata.

(Ringrazio le tante persone del forum che ci hanno consigliato questa tipologia di mezzo di trasporto).

La soluzione è ottimale per poter effettuare Istanbul con il fai da te, scelto da noi, voluto fortemente per essere in totale autonomia e totale libertà.
La soluzione del T1, che poi più che un Tram è "una metro in superficie", è economica ed efficace.
Il tram è pulitissimo e organizzatissimo, certe meraviglie in Italia ce le sogniamo.
Sembra di essere in Svizzera, tutto è organizzato, meccanico, puntale.
Si accede al Tram tramite tornello.
Bisogna munirsi del gettone rosso distribuito dalle macchinette ad ogni fermata del T1.
Costo 4 Lire turche.

Il Tram passa dopo pochi secondi d'attesa e per colpe a me imputabili, a sentir Alessandro, io salgo e lui resta in banchina.
Le porte si chiudono inesorabilmente per non riaprirsi più.
La metro parte ed io mentre mi allontano penso:

"Porca vacca dove ci ritroviamo adesso"?

Sono in una metropoli.
Una gran grossa metropoli per giunta...

La beffa peggiore è che mi sono appena fulminata 50 Euro di traffico telefonico chiamando in Italia e parlando con mia madre, di Alfredo (il nostro gatto), circa le sue doti da cacciatore provetto dopo la cattura di una povera lucertola.

Dunque...

Grazie al mio piano tariffario, non posso né chiamare, né ricevere chiamate.
Sono senza soldi, avendo affidato tutto ad Alessandro, nella famosa tasca piena di Lire turche.

Peggio di così...

Sono munita solo di passaporto e carta costa, ma che me ne faccio?
Certamente non ho voglia di tornare in nave.

Sangue freddo e nervi saldi, decido che forse la soluzione ottimale sia quella di scendere alla fermata più centrale, sperando che, anche Alessandro abbia la stessa mia intuizione, sperando nella telepatia, negli astri, nell'influsso delle maree, nella Luna, nelle stelle, nella Madonna, negli alieni e via dicendo.

Tra sacro e profano, nel mentre il tram cammina spedito, (finalmente vedo davvero il ponte di Galata da vicino), chiedo informazioni a signori anziani, del posto, sulla fermata più idonea per il centro, ma questi mi guardano, scrutano le mie braccia, si soffermano sui tatuaggi e come se avessero visto il demonio si girano dandomi le spalle.
Non mi do per vinta, punto sulla gioventù, chiedo a dei ragazzi i quali mi consigliano che Sultanhamet è soluzione ideale per il mio grattacapo.
In dieci minuti sono lí, dieci minuti lunghi una vita nei quali penso e ripenso ad uno stralcio che avevo letto su Istanbul che dice così:

"Entrare in Istanbul è proprio come perdersi in una foresta. Un perfetto labirinto. Stretto. Chiuso, serrato".

Finisco di pensare al labirinto perfetto, scendo a Sultanhamet e dopo pochi secondi si palesa davanti ai miei occhi Alessandro..

Sogno o son desta?
Un miraggio...
Un miraggio lui e un miraggio quello che si apre davanti ai miei occhi, sono in un luogo da sogno, si capisce....

Poche ragazze in jeans si mischiano alle tante velate...
Il traffico, la gente, i negozi in procinto di aprire i battenti, tanti gatti...

Nel mentre mi viene in mente un altro passo letto:
"È sorprendente come per i viaggiatori occidentali Istanbul sia soprattutto una città al femminile. Città dalla seduzione misteriosa e proibita, sensuale, velata dalla nebbia e insieme impudica, oggetto di fantasie erotiche, schiva e al tempo stesso disponibile, città da amare, che al tempo stesso attira, respinge, fa impazzire i suoi amanti.."

Si capisce che siamo in una città strana e fascinosa, misteriosa e preziosa...

E così..
Tra mille disavventure...

Notoriamente si sa che dalle difficoltà nasce il meglio...

INIZIA LA NOSTRA ISTANBUL...


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Continua...


Ely&Ale[smilie=coniglio[1]:
 
Non è un diario; è un romanzo affascinante, arricchito anche di una buona dose di suspense.
Complimenti ti seguo con enorme piacere.
 
Comincio a sospettare che sei una scrittrice, veramente complimenti.Con mia moglie o altri amici con cui viaggio ogni giorno, prima di cominciare le visite nelle citta' stabiliamo sempre un punto di ritrovo in caso ci perdessimo di vista e non riuscissimo a comunicare.Questa volta Allah v i ha aiutato.
 
Non è un diario; è un romanzo affascinante, arricchito anche di una buona dose di suspense.
Complimenti ti seguo con enorme piacere.

Grazie infinite Tieffe...
Scrivere il diario è per me, un fatto anche molto egoistico.
Scrivendo, imprimo i ricordi e li incollo sul foglio evitando di farli disperdere...
Grazie per i tuoi gran bei complimenti, a presto Elisabetta.
 
Comincio a sospettare che sei una scrittrice, veramente complimenti.Con mia moglie o altri amici con cui viaggio ogni giorno, prima di cominciare le visite nelle citta' stabiliamo sempre un punto di ritrovo in caso ci perdessimo di vista e non riuscissimo a comunicare.Questa volta Allah v i ha aiutato.

Ciao Paolo...
Ti ringrazio tantissimo per i complimenti...
Non sono una scrittrice purtroppo...mi piacerebbe moltissimo! ;-)
Il sogno di una vita...
Hai ragione, Allah ci ha aiutati...
A raccontare l'accaduto adesso vien da ridere, ma al momento, non mi sono divertita granché.
D'ora in avanti, prenderò spunto dal tuo modo di organizzarti con moglie e amici.
Ricorderò per sempre Istanbul legandola a questa piccola sventura, ormai, molto comica!
Buona domenica, Elisabetta.
 
Elisabetta cara, scrivi maledettamente bene, precisa e chiara.
Quando ripartirai ancora?
Ah ah ah.....
Almeno leggerò ancora un diario...
A presto!!!
 
Elisabetta cara, scrivi maledettamente bene, precisa e chiara.
Quando ripartirai ancora?
Ah ah ah.....
Almeno leggerò ancora un diario...
A presto!!!

Ciao e mille grazie ancora!!!
Spero che ripartirò presto, lo spero tanto....
A dir la verità, non ne ho proprio idea. Vedremo!!!!!
A presto!!! ;-)
 
Mi ero dimenticato di chiedervi se poi siete riusciti a fare il famoso giro sul Bosforo...
Aspetto appunto il seguito di Istanbul!!!
Ciao ragazzi!
 
Piacevolmente colpito dal modo con cui racconti il tuo viaggio. Ti seguo con piacere.

p.s. io e mia moglie, in caso di inconvenienti come il tuo, decidiamo sempre di scendere alla prima fermata del bus/tram/metro ed attendere che arrivi l'altra metà. ;) (scusate OT)
 
Mi ero dimenticato di chiedervi se poi siete riusciti a fare il famoso giro sul Bosforo...
Aspetto appunto il seguito di Istanbul!!!
Ciao ragazzi!
Ciao Dolli...
Giro sul Bosforo fatto...
Molto bello! Meritava!
Come state? Tutto ok voi?
Oggi dovrei riuscire a continuare la mia Istanbul, sono giorni pieni, su e giù per l'Italia!
Un salutone!!!!
 
Piacevolmente colpito dal modo con cui racconti il tuo viaggio. Ti seguo con piacere.

p.s. io e mia moglie, in caso di inconvenienti come il tuo, decidiamo sempre di scendere alla prima fermata del bus/tram/metro ed attendere che arrivi l'altra metà. ;) (scusate OT)

Ciao e mille grazie per la vostra presenza!!!!
Il tuo consiglio sul possibile "inconveniente"in viaggio é più che valido! Giustissimo!!!
Al prossimo viaggio metterò il guinzaglio ad Alessandro!!!!!!! ;-) Ho deciso!
Un salutone e a presto! Grazie ancora.
 
Eli più vai avanti più mi piace il tuo modo di descrivere e raccontare il tuo viaggio...bravissima.
hai fatto venire l'ansia anche a me per la scena di Istambul!!!
 
[smilie=cuore_02[1]:Istanbul, parte seconda[smilie=cuore_02[1]:

Dopo mille peripezie,
i nostri viaggiatori, una volta che si furono ritrovati, decisero di iniziare il loro tour alla scoperta di una città così enorme e così carismatica.

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Ore 9.30 circa, di Sabato 20 Settembre...
L'arietta è fresca e pungente, sembra che ancora la città in parte dorma, gli unici svegli sono schiere di gatti nelle aiuole, perfetti, sinuosi e fieri della loro residenza.

Una volta scesi dal T1, alla fermata Sulthanamet, ci si trova catapultati in centro, dove tutti i monumenti di maggior interesse si raggruppano.
L'Ippodromo, la Moschea Blu, Santa Sofia, dietro di questa il Topkapi e la Basilica Cisterna, non distante.
Le file alle entrate sono già chilometriche, i musei, se non si paga con carta di credito, accettano solo lire turche, se non si hanno, gli sportelli di cambio sono ovunque, uno proprio sul discesone alla fermata di Sulthanamet.

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La prima fila che decidiamo di intraprendere è quella per entrare alla Moschea blu.
C'é un serpentone di gente composta che aspetta il proprio turno, per quella che é, sicuramente, la bellezza maggiore e più fascinosa di Istanbul.
Entriamo nel serpentone, tra giardinieri meticolosi che trattano le aiuole come reliquie e venditori di ciambelle dolci, attendendo il nostro turno.

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Alessandro è molto lieto di avermi ritrovata più per la sua macchina fotografica che avevo in consegna sul Tram, appesa al mio collo, che per le altre ovvie motivazioni.
Ne approfitta per scattare foto a più non posso dopo la paura di aver perso la macchinetta per sempre...
Ringraziando Allah...
Io le parole, lui le immagini.

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Siamo sempre più vicini all'ingresso, insegne raccomandano pantalone lungo e maglietta mezza manica per l'uomo, per le donne, testa e spalle coperte.
Da casa, mi sono premunita di portare uno scialle apposito, che poi, è il mio solito scialle da viaggio che ha visto tanto mondo con me, tante Chiese e tanti Paesi, dal Muro del Pianto alle Moschee del Marocco.
Se non si è muniti dello scialle, viene distribuita una mantella celeste all'ingresso della Moschea.

Dopo il rito del togliere le scarpe, siamo dentro a cotanta meraviglia.
Il sole che filtra dalle porte, rende i colori interni, cangianti e paradisiaci, i giochi di luce, la penombra, il raccoglimento, fanno di questo luogo un museo d'emozione.

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21.000 piastrelle in ceramica ricoprono le pareti, le meravigliose maioliche di Iznik azzurre e blu, rendono la Moschea una vera opera d'arte, un bellissimo spettacolo tra lampadari pesantissimi e uomini inginocchiati verso la Mecca.

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Dopo scatti fotografici ed emozioni importanti, ci avviamo verso l'uscita colmi e sazi di bello anche se il calpestio silenzioso dei piedi scalzi sui tappeti mi trattiene, mi incatena.

Dopo un veloce sguardo alla Basilica di Santa Sofia, evitiamo di scalare altre irte file, quali quella per il Topkapi, cercando di evitare lo spendere tutto il nostro tempo solo in musei, sebbene la loro importanza sia ovvia, vogliamo viverci le vie e la gente più di tutto il resto.
Cerchiamo di vedere più possibile, nel minor tempo possibile.
Siamo consci di non poter veder tutto, facciamo una scrupolosa cernita delle cose che più ci interessano da quelle che ci riserveremo per una prossima occasione così da aver una giusta motivazione per dover in ogni modo, a tutti i costi, tornare in questa città.

Qualora si voglia evitare di fare tanta fila alle biglietterie, può essere comodo acquistare i biglietti online dall'Italia.

Ci dirigiamo al famoso Gran Bazar, per raggiungerlo affrontiamo vicoli, scale, salite e discese, ogni cosa mi attira, ogni cosa mi distrae, ogni cosa per me é calamitica.

Schiere di pasticcerie espongono dolci invitanti e tentatori.

Ristoranti, sebbene sia ora di colazione, cominciano a cuocere Kebab.

Umidi Hammam e clacson impazziti ci mostrano Istanbul in due sue unicitá.

Incensi e spezie si fondono, uomini baffuti, tappeti, sprazzi di gente malinconica, altra solare.

Siamo all'entrata del Gran Bazar, approfittiamo per visitarlo quest'oggi dato che l'indomani, sarà Domenica e questo, quindi chiuso.

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Colori accesi e potenti ci accompagnano, gente gesticola, altra contratta, uomini contano a ritmi incessanti, soldi.
Il mercato é gigantesco, vie diverse ed uguali si intersecano, venditori urlano, ci chiamano, ci intrattengono.
Orologi e borse contraffatte regnano sovrane.
Uomini seduti su piccoli sgabelli fumano e bevono tè alla mela.
I ragazzi hanno occhi neri e grandi che sembra che sognino senza dormire.
L'immagine che prima di tutte mi salta alla mente é la folla, la calca, un caldo appiccicoso e potente.

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Cerchiamo souvenir, cerchiamo un nuovo narghilè da aggiungere alla collezione di quelli custoditi a casa e fumati al gusto di pesca nelle serate d'inverno tra freddo e noia.
Cerchiamo l'uscita.
A furia di cercare, siamo catapultati e spinti dalla calca dentro un altro mercato, questo all'aperto, e poi, come in una matrioska, mercato dopo mercato, a forza di scendere, scorgiamo il mare e la zona di Galata, sprofondiamo nella gola della città tra donne incappucciate di nero e bimbi che vendono strane trottole.
Non nascondo la mia curiosità nel cercare di immaginarmi nei panni di queste giovani donne, super coperte, super protette da veli neri.
Mi domando come sia il mondo da lì sotto...
Non contenti di aver camminato abbastanza, non è ancora tempo della zona di Galata, si risale verso il centro.

Sali, scendi, vicolini, vicoloni, cerchiamo di vedere tutto, sapendo che sarà niente.

La gente é cordiale e gentile, le strade ed i mercati sicuri e controllati.
Istanbul è il posto ideale per il fai da te, facile da girare, intuitiva, moderna per tanti versi e invasa da gente coinvolgente, luogo giusto per non sentirsi mai soli.

Risaliamo verso Sulthanamet percorrendo la ultra chic Via Istiklal Street, l'arteria principale, dove il traffico é top secret e dove grandi gioiellerie luccicano brillante.

Abbiamo una fame blu, mal di piedi, ma non ci fermiamo.
Donne sedute per terra o a piccoli tavolinetti, impastano sfoglie tanto simili a piadine come quelle, della Romagna del mio cuore.

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É l'ora della preghiera, dagli altoparlanti dei minareti inizia il "lamento"del Muezzin che recita l'Adhan, col suo gemito affascinate e inconfondibile.
É una dolce nenia per le mie orecchie, una ninna nanna, uno stornello dal gusto dolce.
Provo quasi gelosia per questa fede di massa, per questa fede convinta e potente, se é fede pura e non fanatismo.

Ci rifocilliamo, spendendo tredici lire turche in dolcetti squisiti, impazziamo per i Baklava, pasticcini di pasta sfoglia molto sottile ripieni di noci, pistacchi o nocciole, cotti al forno e guarniti con sciroppo di limone.
Non soddisfatti, facciamo incetta anche di Kadayıf, tipica pasta sfogliata di frumento tagliuzzata come i capelli d’angelo in sciroppo con pistacchi o nocciole.
Una vera e propria sublime esperienza di gusto.
Pregni di zucchero in corpo, riacquistiamo energie.

Ora é davvero tempo di andare nel quartiere di Galata.
Prendiamo ancora il nostro caro T1, questa volta insieme, mano nella mano dopo la brutta esperienza mattutina, scendiamo ad EMİNÖNÜ...
Gente ed ancora gente ci cammina attorno, ci domandiamo dove viva tutta, come la città riesca a contenere tutti loro e tutti noi turisti.

Alla discesa dal tram, l'odore di pesce, di brace, di caldarroste calde sotto un gran caldo, di zucchero, di pannocchie bollite e simit al sesamo, mi penetra nel cervello....
É grazie a questa cultura culinaria di strada che capiamo di essere dentro Istanbul e di capirla profondamente, più che in un museo o in un luogo più scontato.
Tra quest'odore forte e allucinogeno e un traffico assassino, inizia la nostra voglia e intenzione di navigare sul Bosforo...

Saliamo su di un barchino che balla e traballa...

Continua ....

Ely&Ale[smilie=fantasma_03:
 
Ultima modifica:
Eli più vai avanti più mi piace il tuo modo di descrivere e raccontare il tuo viaggio...bravissima.
hai fatto venire l'ansia anche a me per la scena di Istambul!!!

Grazie mille Barbara!
Per "la disavventura" ad Istanbul, adesso mi viene tanto da ridere, al momento anche io sono stata in ansia!
Pericolo scampato!!!!
Un caro saluto!
 
Che immenso piacere leggere questo diario!!
Il tuo modo di raccontare è veramente appassionante, te lo hanno già manifestato in molti e volentieri mi unisco al coro;
Istanbul l'hai descritta come neanche una guida turistica esperta l'avrebbe fatto, complimenti a te e a chi ti ha chiesto se per caso sei una scrittrice... l'avrei chiesto anch'io.
Bellissime le foto del tuo compagno che, se non ho interpretato male, aveva più paura di perdere la fotocamera che ....altro... :D
Sono felice di continuare a seguirti e sono sicuro che ci stupirai ancora.

Un saluto
Davide
 
Che immenso piacere leggere questo diario!!
Il tuo modo di raccontare è veramente appassionante, te lo hanno già manifestato in molti e volentieri mi unisco al coro;
Istanbul l'hai descritta come neanche una guida turistica esperta l'avrebbe fatto, complimenti a te e a chi ti ha chiesto se per caso sei una scrittrice... l'avrei chiesto anch'io.
Bellissime le foto del tuo compagno che, se non ho interpretato male, aveva più paura di perdere la fotocamera che ....altro... :D
Sono felice di continuare a seguirti e sono sicuro che ci stupirai ancora.

Un saluto
Davide

Ciao Davide e grazie infinite per le belle parole che hai speso per me!;)
Mi fanno tanto piacere!
Cerco di fare del mio meglio, cerco di ritagliarmi cinque minutini ogni tanto per scrivere qualche riga, scrivere mi rilassa ed é davvero il mio passatempo preferito, Istanbul poi, si presta particolarmente, si presta alla poesia.
A presto con le prossime "puntate"....

P.S
Hai interpretato benissimo, Alessandro era tranquillissimo e più che altro era preoccupato per la sua cara ed amata macchina fotografica...
Ahi ahi ahi!!:mad:
Invece io, come sempre, avevo una tempesta nello stomaco.
Lui la calma ed il raziocinio, io, l'impeto!!!!
Fortuna che ci siamo ritrovati facilmente! Abbiamo avuto una stella dalla nostra parte...

Un carissimo saluto di cuore, Elisabetta!
 
A me non è andata bene sulla stessa nave , son contento per voi ! Complimenti per il diario e le foto .

Ciao Nando, sono molto dispiaciuta per la tua esperienza non proprio rosea, da come leggo.
Noi siamo scesi da Pacifica il giorno 25 Settembre, ci siamo trovati molto bene, tranne certamente, piccolissime sfumature superabili.
Ovvio però, che poi é tutto molto soggettivo!!! Cosa ha stonato particolarmente a tuo avviso?
Intanto comunque ti ringrazio molto per i complimenti e grazie per averci letto.
Un salutone, a presto!!!
 
Stato
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