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Eugenio Costa

Re: Eugenio Costa

Tano, tu conosci a menadito la Eugenio, e gli architetti che ne hanno curato gli arredi, a me piace di più l'aspetto tecnico della nave e della sua costruzione.

Il padre della nave fu l'Ingegner Penco, ingegnere in Costa Armatori, che ne progettò la costruzione assieme all'ing.Costanzi del CRDA.

La nave, come avete sempre detto è stata rivoluzionaria sotto molto aspetti. Le linee d'acqua della carena, la progettazione di un nuovo bulbo prodiero, che permise grandi vantaggi nel raggiungere le massime velocità, oltre a quella di progettazione, e che ancora oggi, in ambito cantieristico viene definito "Bulbo Penco". Le "appendici" a poppa per migliorare quasi all'eccellenza il flusso d'acqua verso le eliche, la cosìdetta, "Duck Tail", la collocazione delle ciminiere il più possibile verso poppa e relativa dislocazione dell'apparato motore, per migliorare l'espulsione dei gas combusti ed evitarne la fastidiosa ricaduta sui ponti esterni, fenomeno ancora oggi riscontrabile facilmente sulle costruzioni più moderne. Lunghi studi delle sovrastrutture su modellini appositamente allestiti e collaudati nella galleria del vento, per migliorarne all'estremo la sua linea sia dal punto di vista estetico che dinamico.

Un timone nato perfetto ed appositamente studiato per la difficile navigazione lungo la stretta canaletta di Buenos Aires. Tanto per dire, quando la coetanea Guglielmo Marconi, fu riconvertita in nave da crociera in Costa con il nome di Riviera, fu necessario ridisegnare e aumentare la superficie della pala per renderla manovrabile nelle frequenti manovre negli ambiti portuali, cui devono impegnarsi le navi da crociera.

E il virtuale "Blue Ribbon"? Una traversata Lisbona - Buenos Aires alla strepitosa velocità media di 27,45 miglia nautiche all'ora. Si racconta che fu lo stesso Armatore, Angelo, a "suggerire", senza alcun ordine, al Comandante Simicich di fare qualcosa di spettacolare alla prima attraversata.

A buon intenditor, poche parole.

Il Comandante chiamò il Direttore di Macchina, di cui ora non ricordo il nome, ordinando di dargli tutta la velocità possibile alla partenza da Lisbona.Fu così che si stabilì il record, tuttora imbattuto, di 6 giorni e poco più di nove ore nella traversata Atlantica verso le coste del Sud America.

Si dice anche, che al macchinista del Cantiere CRDA, presente a bordo per l'assistenza iniziale consegna nave, vennero i "capelli dritti", quando vide aprire tutti gli ugelli del vapore per conferire alle turbine la massima potenza disponibile.
 
Re: Eugenio Costa

Ciao Rodolfo.

Grande per la tua testimonianza e grande che parli della mia Eugenio.
Allora il direttore di macchina era Angelo Roncallo e me l´avevi detto tu, ricordi ?
Non conoscevo l´ingegner Penco, neanche il bulbo Penco, sapevo sulla conformazione della carena chiamata " Sede D´Onda "


Image0032.jpg




La mia domanda Rodolfo se lo sai, i progetti sulla carena ,il bulbo e quella forma particolare della poppa hanno avuto un evoluzione, poi sicuramente certe caratteristiche a seconda la rotta che veniva impostato il transatlantico, c´é un comune denominatore sulle navi Monfalconesi, Galileo, Marconi, Oceanic ed infine Eugenio C, in cui tu parli di Bulbo Penco ?
 
Re: Eugenio Costa

Mi sembra di ricordare che il bulbo, non fosse in realtà una novità assoluta, ma una derivazione da altre applicazioni su navi da trasporto della stessa Costa Armatori, progettate sempre dall'Ingegner Penco.

Evoluzioni? Se guardiamo gli odierni bulbi di prua penso ci sia poca parentela con quello della Eugenio: si tratta sempre di un "accessorio" utile all'avanzamento della nave e propedeutico all'ottimizzazione del flusso dell'acqua lungo la carena, ma ormai di forme completamente diverse. Anche le sue tipiche appendici di poppa non si son diffuse, per lo meno a mia memoria, seppure, altre forme di disegno dello scafo a poppa sono state introdotte per migliorare le doti nautiche e di avanzamento. La poppa del Fortuna, ad esempio, mi sembra abbia due tunnel ricavati sullo scafo, in corrispondenza del flusso delle scie delle eliche, per aumentarne la portanza.

Roncallo, giusto; ma non lo ricordavo. Oh, son più vecchio di te e la mia memoria "rolla" da una parte all'altra.
 
Re: Eugenio Costa

Bellissime foto!
Il bulbo sembra essere orientato con una lieve angolazione verso il basso, e la foto scattata da quel punto di vista esalta quest'impressione.
per quel che ho potuto vedere di solito il bulbo è parallelo alla linea di galleggiamento, o quantomeno non ha angolazioni così accentuate.
Mi chiedo se è solo un'effetto ottico .
 
Re: Eugenio Costa

fandelmare ha detto:
Caro Leo, quanto alla vista da poppa ti capisco. Dici bene, suggestiva la vista da poppa; in più aggiungo, amici crocieristi, se volete sentire la nave pulsare viva e vibrare sotto i piedi o poggiando i gomiti sulle balaustre é a poppa che dovete andare, là dove le eliche frustano il mare, la dove si sente lo sforzo immane dell'avvio e delle accellerazioni o le forti vibrazioni delle decellerazioni. A prora, invece, si gode del senso della sfida alle onde, dei tonfi dei colpi di mare, degli spruzzi nebulizzati e colorati d'arcobaleno se c'è il sole, delle emozioni forti dell'energico beccheggio, di quel brivido che ti prende quando vedi che la prua punta dritta verso cupi nuvoloni da tempesta che ti vengono incontro e tu sei diviso tra l'ansia di finirci dentro e la curiosità di vedere che succede. Tutte emozioni comunque moto attutite sulle nuove navi immense, navi rese soporifere quanto ad emozioni di mare e pulsanti piuttosto per i decibel di teatri e discoteche, che per flutti spumeggianti. Insomma emozioni che hoprovato e che difficilmente proverete sull'immensa Oasis of the Seas.


Sergio, cosa aggiungere a queste emozioni!!! Questo vuol dire andar per mare; provare queste stupende sensazioni; è per quello che quando vado in nave, non dormo mai e mi accontento di una semplice cabina, solo per riposare il corpo, non lo spirito.
Non posso perdermi nemmeno un minuto della vita a bordo a contatto con il mare, nelle sue esternazioni sempre uguali e sempre diverse. Non voglio offendere le preferenze e le abitudini di alcuno, è un mio modo di vedere la nave; altro che Samsara, stadio del ghiaccio, campo da tennis ......; per queste attività ci son altri 358 giorni all'anno per praticarle, nel posto a loro più consono.

Ciao Sergio, e Fandelmare non è un Nickname nato a caso, ma la più nitida espressione del tuo rapporto con il mare.
 
Re: Eugenio Costa

Ciao a tutti.

A Fandelmare neanche gli rispondo, giá ha detto tutto !!!!

Rodolfo io le cose me le scrivo, adesso é un periodo in cui il mio cervello...é rilassato !!!!

Prima dell´Eugenio, solo la Federico C, la Maria C, e la Pia C, queste due ultime da carico e monoelica, anni 57-58.

Leo non saprei risponderti, ma credo sia piú un effetto della foto.

Volevo aggiungere che l´Eugenio non ha mai avuto i thruster, invece la Riviera, come sicuramente Rodolfo saprá, gli sono stati messi a prua quando si é incorporata a Costa.

Un saluto.
 
Re: Eugenio Costa

Tano, Rodolfo, interessantissimi i vostri discorsi, Tano con i suoi dettagliatissimi ricordi le immagini e le testimonianze storiche e Rodolfo anche con le considerazioni di tipo tecnico, io resto a leggere ed a guardare e riguardare l'armonia delle forme slanciate dell'Eugenio, un'armonia che certo non ritrovo nei colossi d'oggi. Va detto però che, per gli attuali costruttori di navi da crociera lo sforzo di conciliare le esigenze dimensionali ed abitative con l'armonia delle linee è forse un compito più difficile che in passato, forse un ingegnere navale degli anni 50 -60 si sarebbe avvilito se gli avessero prospettato l'esigenza di costruire un castello di prora come quello delle meganavi attuali, un'altezza di 60 metri ed oltre sulla linea di galleggiamento ecc. ecc. :roll: Considero, inoltre, velocità e contatto più diretto con la natura e con il mare: due elementi che si sono persi strada facendo con la trasformazione della nave passeggeri, peccato ! Due elementi che mi sono congeniali. :(
 
Re: Eugenio Costa

Che grande veritá che hai detto Fandelmare.
Penso che Nino Zoncada, l´ingegner Penco o lo stesso Costanzi, se risuscitassero tornerebbero inmediatamente alla loro tomba, nel vedere le creature attuali .

Un saluto.
 
Re: Eugenio Costa

fandelmare ha detto:
.... Va detto però che, per gli attuali costruttori di navi da crociera lo sforzo di conciliare le esigenze dimensionali ed abitative con l'armonia delle linee è forse un compito più difficile che in passato.... (

Per me, è un vincolo praticamente insuperabile; se alla fine le guardiamo somigliano un po' tutte. Una smisurata sequenza di balconi, compresi fra una prua e una poppa; uniche appendici che permettono di contraddistinguerle l'una dall'altra.
 
Re: Eugenio Costa

Rodolfo ha detto:
fandelmare ha detto:
Ciao Sergio, e Fandelmare non è un Nickname nato a caso, ma la più nitida espressione del tuo rapporto con il mare.

Rodolfo il Nickname non è farina del mio sacco, lo ha pensato all'istante mio figlio Paolo il giorno in cui mi iscrissi a "crocieristi.it". Lui ha ereditato da me la stessa passione ma in più sa andare a vela. Mia figlia, poi, fin da piccola fu soprannominata fochetta perchè d'estate stava più in acqua a nuotare che a terra. Ho conosciuto mia moglie da ragazzo d'estate durante le lunghissime nuotate che facevamo; apprezzai subito il fatto che non si preoccupasse troppo come tante donne di acconciature e capelli ma nuotasse imperterrita a testa in acqua e un giorno valutai una circostanza: per venirmi a trovare, affrontò una traversata Ischia Napoli arrivando da me con tutti i capelli bagnati perchè la forza del mare aveva sfondato un portello di prora dell'aliscafo; pensai allora questa ragazza ha dimostrato interesse per me ma ha anche affrontato il battesimo del mare :wink: . Poi ancora potrei dirti che nella mia storia c'è spesso una nave di mezzo: un fascio di rose scarlatte fatto recapitare a questa ragazza a bordo della Caribia della SIOSA (ex Vulcania) che nel 69 partiva in crociera con i genitori, fece il suo effetto e forse tracciò il mio destino sentimentale ed ancora, guarda caso, la mia primogenita a conti fatti è stata concepita a bordo dell'Errico C durante il viaggio di nozze. Inoltre i 25 anni di matrimonio li abbiamo festeggiati a modo nostro fuggendo da feste o ricevimenti con una bellissima crociera su Costa Victoria: Stati Uniti, Messico, Jamaica. Chiudo raccontandoti che quando mia figlia da piccolissima fu da noi condotta per la prima volta sui monti, mentre io durante il viaggio in macchina tra abeti e panorami decantavo estasiato le bellezze del paesaggio mi disse un po' perplessa lasciandomi interdetto: "Si papà... ma dov'è il mare ? Io e mia moglie scoppiammo in una risata :lol: ; avevamo capito quale sarebbe stato per sempre il suo punto di riferimento e così è stato. Insomma hai capito che razza di famiglia siamo :lol: Ciao.
 
Re: Eugenio Costa

fandelmare ha detto:
................ bordo della Caribia della SIOSA (ex Vulcania) che nel 69 partiva in crociera con i genitori, .
Non so in che mese è partita tua moglie , ma quella crociera, con quella nave, quell'anno, l'ho fatta anch'io :D :D
Leo
 
Re: Eugenio Costa

Sul paragone tra le linee esterne delle navi in passato... e quelle delle linee esterne delle meganavi odierne... dissento.

Anche nel caso delle navi di linea vale il discorso di linee esterne perfettamente riuscite... e linee esterne molto meno riuscite. E con Orgoglio Nazionale posso dire che le navi di linea costruite in passato dai diversi Cantieri Italiani hanno sempre brillato per la loro bellezza. Limitando il discorso alle navi di linea più recenti Andrea Doria, Cristoforo Colombo, Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello avevano tutte linee bellissime che davano luogo a forme di straordinaria bellezza. La Federico C e l'Eugenio C erano altrettanto belle. Vogliamo poi parlare delle navi del Loyd Triestino, dalla Victoria, alla Guglielmo Marconi, alla Galileo Galilei ? :?: Altre navi di linea invece non erano di certo una "bellezza"... una nave estremamente famosa come la Canberra della P&O non era esattamente armoniosa. Il transatlantico United States aveva (ed ha tuttora visto che non è stato ancora demolito) fumaiolo troppo grandi... che compromettevano l'armonia dell'insieme.

E questo per dimostrare che oggi come ieri esistono navi dalle forme perfettamente riuscite... ed altre dalle forme più discutibili. In passato magari c'era più originalità nello sperimentare nuove forme... ma anche oggi questo non si è perso: basti guardare a navi come la Celebrity Solstice e la Norwegian Epic. Si continua indubbiamente a sperimentare ancora.

Tornando all'Eugenio C è vero che aveva la linea inconfondibili delle navi uscite dai Cantieri Riuniti dell'Adriatico. La forma della prua, quella linea straordinaria, è comune con altre navi quali la Guglielmo Marconi (poi Costa Riviera), la Galileo Galilei (poi Meridian), l'Oceanic. E si ripeteva anche su unità più piccole quali la Jason e la Stella Oceanis.
 
Re: Eugenio Costa

Italian Cruiser ha detto:
Sul paragone tra le linee esterne delle navi in passato... e quelle delle linee esterne delle meganavi odierne... dissento.

Secondo me non si può nemmeno fare il paragone tra quelle del passato e le odierne. Non è un paragone omogeneo.
 
Re: Eugenio Costa

fandelmare ha detto:
leo ha detto:
fandelmare ha detto:
................ bordo della Caribia della SIOSA (ex Vulcania) che nel 69 partiva in crociera con i genitori, .
Non so in che mese è partita tua moglie , ma quella crociera, con quella nave, quell'anno, l'ho fatta anch'io :D :D
Leo

Leo, era la crociera di Pasqua.
:D :D :D :D
Era la stessa crociera :!: :!: :!:
 
Re: Eugenio Costa

leo ha detto:
fandelmare ha detto:
leo ha detto:
fandelmare ha detto:
................ bordo della Caribia della SIOSA (ex Vulcania) che nel 69 partiva in crociera con i genitori, .
Non so in che mese è partita tua moglie , ma quella crociera, con quella nave, quell'anno, l'ho fatta anch'io :D :D
Leo

Leo, era la crociera di Pasqua.
:D :D :D :D
Era la stessa crociera :!: :!: :!:

:P ...e allora almeno tu, caro Leo, puoi raccontarmi qualcosa di quella crociera, visto che lei, a quanto pare, ignara di essere su una nave storica, l'unico ricordo che ha è quello delle rose scarlatte e del mio biglietto spillato vicino al fascio di fiori :roll:
 
Re: Eugenio Costa

La neve porta nostalgia.

Due bellissime foto di una regina.

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Da un sito Olandese.

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