capricorno
Super Moderatore
L'isola di Cefalonia (in greco Κεφαλονιά?, Kefalonia) è un'isola greca, la maggiore delle isole Ionie; montuosa , il Monte Eno è il più alto( 1620 m) , ricca di boschi, è divisa in due parti dalla profonda baia dei Livadi.
La nostra visita comprenderà la salita verso questo monte da dove si potrà ammirare il cuore verdeggiante dell' isola. Un' isola dal cuore antico dove le tradizioni ancora oggi hanno valenza profonda. Passiamo attraverso paesaggi immutati nel tempo, dove tra ulivi centenari pascolano le greggi. Villaggi rurali fatti di piccole case colorate, ben messe immerse in coltivazioni di viti.
Abbiamo la fortuna, di questi tempi cosa rara, di una guida molto preparata... più che altro innamorata della sua isola. Durante tutto il viaggio non ha tralasciato di raccontarci nulla , dai miti antichi, fino alla storia più crudele dell' eccidio perpetuato su quest' isola durante il conflitto mondiale.
Una persona veramente attenta ad ogni aspetto dell'escursione, un vero professionista! Il suo nome greco non lo ricordo ma la traduzione significa " uomo Santo", il ché a detta sua, è tutto un programma
Entriamo dunque nel vivo di ciò che si è visto...e non è poco.
Sono rimasta affascinata dal paesaggio che mi circonda. Un' itinerario ben studiato che passa dal centro, se così si può dire , di Argostoli per poi costeggiare tutta la sua baia, la laguna divisa dal mare dal lungo ponte che unisce le due sponde della baia. Si prosegue in una infinità di toni del verde, dai più teneri ai più cupi. Il monte Eno è chiamato dai locali, monte nero per via del colore cupo dei pini , di una particolare tipologia, che lo rivestono completamente dandogli il caratteristico colore verde/bruno. Sono pini dal tronco molto robusto, resistente e vengono utilizzati molto nell' edilizia. Si passa sui versanti dove è l'ulivo a farla da padrone, qui la meraviglia: oltre ad avere tronchi contorti, piegati quasi in direzione dei venti, restano aggrappati nel vero senso del termine, a speroni rocciosi precostituito per accoglierli. Una sorta di piccoli terrazzamenti con muretti a secco....strabiliante la loro imponenza e il senso statico nel vederli così protesi in avanti....e si prosegue fino ad una certa altezza quando è possibile intravvedere l'azzurro del mare. Sicuramente è stata una scelta voluta dalla nostra guida e non poteva fare di meglio, solo così si comprendono le sue parole di spiegazione del carattere dell' isola stessa....che, anche se a vocazione turistica, non abbandona il suo passato contadino, rurale e le testimonianze sono davanti ai nostri occhi.
Arriviamo così in una zona dove sorge un antico monastero ortodosso dedicato alla figura di Sant' Andrea. Un piccolo recinto nella campagna è l'ingresso di quest' oasi di pace....
Fondato nel 1264 e riedificato nel 1579 da tre suore benedettine dopo un periodo di abbandono, questo monastero fu restaurato nel 1639 da una ricca principessa greco-rumena allo scopo di condurvi vita monastica. Nel 1953 fu devastato dal tremendo terremoto che rase al suolo Cefalonia, in cui - nel dramma della catastrofe - l'unico aspetto positivo è stato che durante i lavori di restauro del vecchio Katholikon (la chiesa principale di un monastero) sono tornati alla luce diversi affreschi del XVI secolo che erano stati coperti con calce dagli inglesi nel 1832.
In grazioso giardino non manca di nulla, fiori e frutti...
Il pozzo...e l'antico forte che domina dall'alto...
I monasteri sono due: il nuovo e quello antico, divenuto museo con l'adiacente Museo bizantino.
Entriamo prima nel nuovo.....
continua....
La nostra visita comprenderà la salita verso questo monte da dove si potrà ammirare il cuore verdeggiante dell' isola. Un' isola dal cuore antico dove le tradizioni ancora oggi hanno valenza profonda. Passiamo attraverso paesaggi immutati nel tempo, dove tra ulivi centenari pascolano le greggi. Villaggi rurali fatti di piccole case colorate, ben messe immerse in coltivazioni di viti.
Abbiamo la fortuna, di questi tempi cosa rara, di una guida molto preparata... più che altro innamorata della sua isola. Durante tutto il viaggio non ha tralasciato di raccontarci nulla , dai miti antichi, fino alla storia più crudele dell' eccidio perpetuato su quest' isola durante il conflitto mondiale.
Una persona veramente attenta ad ogni aspetto dell'escursione, un vero professionista! Il suo nome greco non lo ricordo ma la traduzione significa " uomo Santo", il ché a detta sua, è tutto un programma
Entriamo dunque nel vivo di ciò che si è visto...e non è poco.
Sono rimasta affascinata dal paesaggio che mi circonda. Un' itinerario ben studiato che passa dal centro, se così si può dire , di Argostoli per poi costeggiare tutta la sua baia, la laguna divisa dal mare dal lungo ponte che unisce le due sponde della baia. Si prosegue in una infinità di toni del verde, dai più teneri ai più cupi. Il monte Eno è chiamato dai locali, monte nero per via del colore cupo dei pini , di una particolare tipologia, che lo rivestono completamente dandogli il caratteristico colore verde/bruno. Sono pini dal tronco molto robusto, resistente e vengono utilizzati molto nell' edilizia. Si passa sui versanti dove è l'ulivo a farla da padrone, qui la meraviglia: oltre ad avere tronchi contorti, piegati quasi in direzione dei venti, restano aggrappati nel vero senso del termine, a speroni rocciosi precostituito per accoglierli. Una sorta di piccoli terrazzamenti con muretti a secco....strabiliante la loro imponenza e il senso statico nel vederli così protesi in avanti....e si prosegue fino ad una certa altezza quando è possibile intravvedere l'azzurro del mare. Sicuramente è stata una scelta voluta dalla nostra guida e non poteva fare di meglio, solo così si comprendono le sue parole di spiegazione del carattere dell' isola stessa....che, anche se a vocazione turistica, non abbandona il suo passato contadino, rurale e le testimonianze sono davanti ai nostri occhi.
Arriviamo così in una zona dove sorge un antico monastero ortodosso dedicato alla figura di Sant' Andrea. Un piccolo recinto nella campagna è l'ingresso di quest' oasi di pace....
Fondato nel 1264 e riedificato nel 1579 da tre suore benedettine dopo un periodo di abbandono, questo monastero fu restaurato nel 1639 da una ricca principessa greco-rumena allo scopo di condurvi vita monastica. Nel 1953 fu devastato dal tremendo terremoto che rase al suolo Cefalonia, in cui - nel dramma della catastrofe - l'unico aspetto positivo è stato che durante i lavori di restauro del vecchio Katholikon (la chiesa principale di un monastero) sono tornati alla luce diversi affreschi del XVI secolo che erano stati coperti con calce dagli inglesi nel 1832.
In grazioso giardino non manca di nulla, fiori e frutti...
Il pozzo...e l'antico forte che domina dall'alto...
I monasteri sono due: il nuovo e quello antico, divenuto museo con l'adiacente Museo bizantino.
Entriamo prima nel nuovo.....
continua....
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