1-8-2014 - Amsterdam -
Salutata la banda, spartita la refurtiva, arrivammo ad Amsterdam rimanendo praticamente soli, c'erano solo Francesca e Peppe, ma avendo scelto una escursione con la compagnia, scendemmo dalla nave da soli, senza conoscere una sola parola d'inglese, tantomeno olandese, ma con la semplice voglia di fare un giro in battello tra i canali di Amsterdam.
-
Ce la caveremo lo stesso! - dissi ai miei -
con l'altra lingua che sappiamo parlare, quella dei sordomuti. - gesticolando e aggiungendo qualche scarna parola in inglese, imparata lavorando al computer, o in francese che studiai alle medie e superiori, o quello che ricordo di tedesco che ho appreso alla tenera età di 6-7 anni, anche un po' e un po', non per forza tutta una lingua, si riesce sempre a fare qualcosa. Ma anche quando non ci riesco, tiro fuori il mio smartphonee con "S Traslator" completo l'opera.
Quel giorno la nave era tremendamente in ritardo, già il tempo ad Amsterdam era poco, in più eravamo in ritardo, mi sballarono tutti i piani. Volevamo fare il giro in battello ed un'altra cosa, ma non ci fu bisogno neanche di decidere, perchè avevamo solo 3 ore e a stento potevamo fare una cosa sola.
Appena scesi dalla nave un bel ragazzo dell'ufficio informazioni del porto, ci diede la mappa di Amsterdam, e alla mia richiesta di informazione per il giro in battello, mi spiegò che ce ne stava uno che partiva proprio li davanti, ma dovevamo fare i biglietti da lui, oppure dovevamo andare fino alla stazione ferroviaria, li ne potevamo prendere di tutti i tipi. Non capendo la prima parte del discorso, andammo alla stazione.
Appena fui fuori dal porto, la metropoli, tutte quelle biciclette, secondo me sono di più le biciclette delle persone,
mi sembrò di essere nel caos totale. In effetti eravamo passati da quei posti visitati in Norvegia dove regnava la calma, tranquillità, natura, pace, a una metropoli europea.
Per andare alla stazione fu semplicissimo, bastò seguire il fiume di persone, andavano tutti da quella parte.
Arrivati alla stazione presi i biglietti per un giro in battello con il mio linguaggio internazionale che ho appena citato, anche se in effetti non è che capì bene di che giro si trattasse, ma pur sempre giro era, c'era scritto "museum", chissà cosa volevano intendere, museo e giro in battello, comunque vedendo che giro era, era più largo degl'altri, poi partiva da li a poco, eravamo già li e lo abbiamo preso. Mentre facevamo il giro poi capì di casa si trattasse, in pratica faceva le fermate vicino ai musei, potevi scendere, visitare il museo di tuo interesse e poi prendere un'altro battello e riscendere dove ti pareva. Noi con il tempo che avevamo non potevamo scendere da nessuna parte, solo nella fermata dove eravamo saliti per fare ritorno verso la nave.
Quindi eccovi alcune foto di Amterdam vista dai canali:
Il primo museo che mi passò davanti era
e quasi come se lo sapesse mi salutava assumendo le sembianze di una bambina
Nella maestosità della sua forma a prua di nave con la copertura a gradoni dove sarei voluto andare.
Belle navi a vela ben restaurate erano nelle vicinanze, dove scrutando bene facevano vedere anche il comignolo della MSC Magnifica in lontananza
Il Sceepvartmuseum, non lo avete riconosciuto? Neanche io!
E tanta vita quotidiana, questa che vi propongo è una foto, non molto esaustiva, ma che rende l'idea, ci sono due donne che spingono un carretto carico di bambini, ce n'erano almeno 10, forse delle maestre di asilo nido portavano a spasso i bambini? E chi lo sa!
Il classico ponte levatoio
Una signora che stende i panni in un'abitazione in battello, considerata molto scic ad Amsterdam
Ovviamente girando nei canali abbiamo visto molte di queste abitazioni, devo dire molto affascinanti, con le verande
con i balconcini arredati
o quattro chiacchiere tra amici
La fabbrica della birra olandese più bevuta, con il suo museo e degustazioni che si potevano visitare
Belle signorine che si prendevano il sole e che facevano finta di non voler essere fotografate
Anatre in ferie
L'ingresso della casa museo di Anna Frank
E poi tanto ma tanto sole, che caldo quel giorno!
Architettura moderna
E rientro al porto