Stamane abbiamo accanto il Classica. Travaseranno personale, arriverà più personale cinese bordo del Victoria molte roulette ed altre macchine del casinò.
Altra giornata di sole ed ultima alle Maldive. Noi non siamo neppure scesi a terra: Malè non offre proprio nulla a detta di tutti, ma queste sono scelte personali.
Ieri sera festa sul ponte piscina con il modellino della nave replicato interamente in burro, lunghezza circa 2 metri, sculture di ghiaccio e di frutta. Vi lascio qualche altra impressione in ordine puramente casuale sui giorni scorsi.
Ecco qualche impressione su Goa. Stato piccolissimo, solo 1,2 milioni di abitanti, retaggio portoghese ovunque, ricchezza superiore a quella media dell’India, natura padrona assoluta. Avevamo scelto di visitare la Old Goa e una piantagione di spezie; scelta azzeccatissima ed arricchita dalla eccellente guida in lingua inglese. Nella vecchia Goa interessanti soprattutto i luoghi di culto, due su tutti, la Cattedrale della Sé e la chiesa del Bom Jesus. Inserite in uno splendido parco di piante tropicali che esaltano la bellezza delle costruzioni. Non mi dilungo nella descrizione che si trova in qualsiasi guida turistica ma lo farò per un aspetto che costituisce parte integrante della cultura indiana: la guida dell’auto o di qualsiasi altro mezzo. Non avevamo avuto modo di sperimentarla a Mumbai perché il traffico caotico aveva impedito al nostro autista di “esprimere la propria arte”. Nel tragitto dal porto alle piantagioni, circa 60 km., abbiamo avuto modo di farcene una ragione. Vige la legge del più forte, chi ha le dimensioni maggiori ha la precedenza, nessuno vi cederà mai la strada, potreste passare la giornata ad un incrocio!! Le velocità sono molto limitate, dai 30 ai 70 km/h, ma si viaggia nell’anarchia assoluta e le strade sono in condizioni molto precarie. Cerco di dare una definizione di sorpasso:” succedersi di eventi puramente casuali, ad altissimo rischio, che hanno buon fine solo per puro intervento divino”. Sopra di noi credo si fossero aperte migliaia di finestre nel cielo ed ogni Santo, a turno, sia intervenuto in nostro favore. Sorpassare in curva cieca e con un dosso è una delle cose più normali che possa capitarvi. E’ un’esperienza che bisogna fare assolutamente. Il tour nelle piantagioni è molto interessante: si vedono spezie, di uso abituale anche da noi, al loro stadio iniziale, irriconoscibili come piante. Moltissime hanno proprietà curative e medicinali e vengono usate in loco allo scopo, molte all’olfatto sembrano totalmente diverse da come le conosciamo noi, molte hanno varie sfumature di gusti. Alla piantagione, molte di esse accolgono i turisti ed hanno creato un businnes intorno ad essi pur rimanendo vere nello spirito, hanno offerto anche il pranzo, tipicamente indiano e squisito; piatti sempre speziati, ma meno piccanti di quanto lo fossero nel Marahastra, regione di Bombay.
A risentirci.
Altra giornata di sole ed ultima alle Maldive. Noi non siamo neppure scesi a terra: Malè non offre proprio nulla a detta di tutti, ma queste sono scelte personali.
Ieri sera festa sul ponte piscina con il modellino della nave replicato interamente in burro, lunghezza circa 2 metri, sculture di ghiaccio e di frutta. Vi lascio qualche altra impressione in ordine puramente casuale sui giorni scorsi.
Ecco qualche impressione su Goa. Stato piccolissimo, solo 1,2 milioni di abitanti, retaggio portoghese ovunque, ricchezza superiore a quella media dell’India, natura padrona assoluta. Avevamo scelto di visitare la Old Goa e una piantagione di spezie; scelta azzeccatissima ed arricchita dalla eccellente guida in lingua inglese. Nella vecchia Goa interessanti soprattutto i luoghi di culto, due su tutti, la Cattedrale della Sé e la chiesa del Bom Jesus. Inserite in uno splendido parco di piante tropicali che esaltano la bellezza delle costruzioni. Non mi dilungo nella descrizione che si trova in qualsiasi guida turistica ma lo farò per un aspetto che costituisce parte integrante della cultura indiana: la guida dell’auto o di qualsiasi altro mezzo. Non avevamo avuto modo di sperimentarla a Mumbai perché il traffico caotico aveva impedito al nostro autista di “esprimere la propria arte”. Nel tragitto dal porto alle piantagioni, circa 60 km., abbiamo avuto modo di farcene una ragione. Vige la legge del più forte, chi ha le dimensioni maggiori ha la precedenza, nessuno vi cederà mai la strada, potreste passare la giornata ad un incrocio!! Le velocità sono molto limitate, dai 30 ai 70 km/h, ma si viaggia nell’anarchia assoluta e le strade sono in condizioni molto precarie. Cerco di dare una definizione di sorpasso:” succedersi di eventi puramente casuali, ad altissimo rischio, che hanno buon fine solo per puro intervento divino”. Sopra di noi credo si fossero aperte migliaia di finestre nel cielo ed ogni Santo, a turno, sia intervenuto in nostro favore. Sorpassare in curva cieca e con un dosso è una delle cose più normali che possa capitarvi. E’ un’esperienza che bisogna fare assolutamente. Il tour nelle piantagioni è molto interessante: si vedono spezie, di uso abituale anche da noi, al loro stadio iniziale, irriconoscibili come piante. Moltissime hanno proprietà curative e medicinali e vengono usate in loco allo scopo, molte all’olfatto sembrano totalmente diverse da come le conosciamo noi, molte hanno varie sfumature di gusti. Alla piantagione, molte di esse accolgono i turisti ed hanno creato un businnes intorno ad essi pur rimanendo vere nello spirito, hanno offerto anche il pranzo, tipicamente indiano e squisito; piatti sempre speziati, ma meno piccanti di quanto lo fossero nel Marahastra, regione di Bombay.
A risentirci.