ho letto, e non dico nulla sulla storia, il narratore,i protagonisti, la dedica, i significati particolari attribuiti ad una foto in particolare...solo una curiosità mi è venuta, e riguarda la particolare scelta linguistica fatta per il racconto...?!
La "particolare scelta linguistica" non mi meraviglia, intanto perché avendo conosciuto Manlio di persona credo proprio che non abbia frequentato un corso di dizione e poi soprattutto perché mentre la lingua italiana è quella dell'ufficialità, il vernacolo è, non solo per lui ma un po' per tanti, la lingua del cuore, quella della schiettezza, quella dell'intimità.
A pensarci bene la pronuncia, la voce, l'aspetto "fonico" di una persona ne rivelano un po' l'intima essenza, ne mettono a nudo l'anima, forse ne sono la parte più autentica; chi sarebbero Benigni senza il toscano, Proietti o Fabrizzi senza il romanesco, la Loren senza quell'inconfondibile accento napoletano che riaffiora sfacciato anche se parla in inglese. Caratterizzazione o difetto? Secondo i casi, lascio la scelta ma noi siamo la nostra voce, il nostro accento. Ci vestiamo con l'abito da società che è l'italiano ma sotto quell'abito in molti casi c'è altro, un qualcosa che talvolta è molto prepotente, un qualcosa che marca l'identità, un qualcosa che magari va oltre la pronuncia o l'accento; accade allora che l'accento diventa pensiero, filosofia dell'essere e così che, imbarazzi o meno, si finisce non solo col parlare ma anche col pensare in romanesco, in siciliano, in veneto, in napoletano e così via.
Tutto ciò certi artisti lo sanno bene, non lo rinnegano e talvolta diventano icone quasi monumenti di una terra e di una cultura.
La voce è forse qualcosa d'immateriale come lo spirito, uomini ed animali sono la voce che hanno; proviamo ad immaginare un leone che muggisce ed una mucca che ruggisce una tigre che si mete a belare! Come sarebbe un'aquila che fa il verso della gallina? Lasciamo quindi all'amico Manlio quel suo romanesco.
Sarà pure ingegnere, professore, fotografo, ora, ci dice Felix, pure ballerino e tronista ma resta comunque forse pure suo malgrado un romano de Roma.
Purtroppo qui nel forum ci leggiamo, ci vediamo ma non ci ascoltiamo, Manlio ha voluto superare questo limite tecnologico facendosi conoscere ancora meglio.
Ciao.
P.S.
Manlio, Laura, bellissime come sempre le vostre foto di pennuti, ma in caso di navigazione oceanica, voi forse andreste in crisi d'astinenza, dovreste accontentarvi di fotografare le piume delle ballerine.
Anatema! Verrà giorno in cui un pennuto vendicherà la sua privacy violata con un brutale schizzo sulla fotocamera!!!